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Libia, Ruanda, vulcani spenti, Nomadi e Superpippo
Dall’altra parte del Mediterraneo sta succedendo qualcosa di grandioso. Può avere esiti liberatori, oppure esiti catastrofici. Mettono i brividi le scene dei telegiornali. E mette i brividi immaginare che in fondo a queste carneficine ci stiano, in alternativa, dittature personali o regimi di stampo iraniano. Fatto sta che i sovrani scappano. E l’idea del sovrano che scappa per avere troppo e malamente infierito ha sempre qualcosa di pedagogico. Noi -ripeto, ripeto- siamo il più africano dei paesi europei. E anzi guardiamo ormai con invidia al Ruanda, dove i ministri che fanno un decimo del bunga bunga se ne vanno a casa senza nemmeno sognarsi di cambiare tribunali e Costituzione. Basta una mano sul sedere in bella vista su una foto e il titolare della Cultura va a casa. Raus. Quelli sono paesi civili. L’aria di rivolta dunque ci riguarda. Anche perché i vulcani spenti, quando arrivano le furie della storia, sono i peggiori. E noi per quanto tempo possiamo accettare che con quel che accade nel mondo (e in Italia) l’unica preoccupazione del capo del governo sia da un decennio quella di rifare la giustizia, colpire le intercettazioni telefoniche, pestare la Corte Costituzionale, fra l’altro quasi senza riuscirci? Una follia, una sconvolgente follia da uomo malato, arrogante e impaurito, spiega la distanza tra le notizie di politica internazionale e quelle di politica interna.
Una piacevole follia è stata invece quella che mi ha contagiato sabato sera a Novellara. Quasi diecimila sotto un tendone per i Nomadi. Sono arrivato mentre giungeva all’esterno un boato lungo e ritmato “chi non salta Berlusconi è” e sono scoppiato a ridere da solo. Alla fine la più grande operazione di parassitismo che abbia mai perpetrato: prendermi gli applausi sul palco chiudendo il concerto con loro. Immagini sul maxischermo e folla ondeggiante mentre cantavamo “Il vagabondo”. Il mattino dopo messa per Augusto, e sindaco di Novellara sempre rigorosamente assente (oh, è un “giovane” del Pd; rottama pure i Nomadi, si vede….). Poi con un grande Beppe Carletti e con Rosi Fantuzzi, la compagna di Augusto, a presentare la Convergenza. Un’attenzione surreale da parte di un pubblico venuto lì da tutta Italia, in definitiva, per sentire musica. A proposito di musica, non posso rinunciare a consigliare al pubblico milanese di riversarsi in massa al concerto di Pippo Pollina al teatro Guanella in via Dupré giovedì 24 sera. Ci sono persone, cantanti, artisti, testimoni civili, che non ci si può perdere anche se non sono delle star televisive. Ecco, Pippo è di quelli. Garantisco in fede mia.
Altre notizie? Bella, anche se faticosa la riunione della fantastica Scuola Caponnetto a Firenze (si sta bene insieme, amici, ma certe intrusioni sono da corazzata potemkin in lingua originale…). Le case del Trivulzio a Milano, volete sapere? Classica domanda di riserva, prego…Anche se in quel mazzo la vicenda di Pisapia, imbarazzante, scivolosa, mi sembra una delle meno scandalose. Non è per sminuire, so bene che cazzotto è stato. Ma che dire della figlia di Ligresti? Il padre fa i palazzi, quartieri interi, ma poi la casa per l’erede se la fa dare dalla pubblica beneficenza… Ovvero, Robin Hood al contrario.
Nando
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