Stasera da Marzullo

Ebbene sì, stasera sarò (salve sorprese dell’ultima ora, ma vi aggiornerò…) a “Sottovoce”, Rai1, intervistato da Gigi Marzullo. Il pretesto sarà “Contro la mafia. I testi classici”, ovvero la mia pregiatissima antologia Einaudi. Ma in realtà si parlerà di vita e di scelte di vita, di Libera e lotta alla ‘ndrangheta. Devo dire che mi è sembrato di scoprire un altro rapporto con la televisione. Non quel demenziale “ci può dire in una battuta?”; veloce, veloce, ché la tivù ha tempi velocissimi, per carità nessuno pensi mentre parla, slogan, slogan, fortissimamente slogan. E nemmeno “interrompetevi pure così sale l’attenzione della gente”, tutte panzane perché la gente quando litighi non solo si diseduca ma non capisce niente e smette di starti a sentire. Non mi sembrava vero: una persona che ti intervista, che ti fa domande e si aspetta risposte e poi fa altre domande in base a quello che le hai detto. Davvero si può stare in televisione in questo modo? Giudicherete voi come è venuta. Sicuramente però vi spiazzeranno due o tre risposte, prevedibili solo per chi mi conosce molto ma proprio molto bene. Volete sapere quale canzone ho scelto di far cantare? Ma sacripanti che non siete altro: “Io Vagabondo”, no? L’unica che abbia cantato da un palco in un regolare concerto (oddio, regolare…). E vorreste pure sapere che domanda mi sono fatto? No, questo non ve lo dico e d’altronde dovreste immaginarlo… Però ho raccontato la verità: che alla fine del corso esorto i miei studenti, se vogliono prepararsi bene, a seguire il metodo Marzullo. A ogni passo del libro fatevi delle domande e datevi delle risposte. Con una postilla: che da Marzullo le risposte sono insindacabili, all’esame no. All’esame c’è il vostro affezionato prof che vi fa delicatamente le pulci… A stasera!

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