Inesistenti. Sms da Lampedusa

Lampedusa, Lampedusa, l’isola da cui un piazzista ha promesso che migliaia di profughi sarebbero partiti in due giorni, per essere accolti ordinatamente altrove. Lampedusa, l’isola in cui un piazzista ha comperato una villa di notte su internet. Lampedusa, l’isola che un piazzista ha promesso che diventerà una nuova Portofino. Lampedusa, l’isola su cui un capo del governo ha promesso di portare un casinò, perché siamo governati da persone che vorrebbero aprire casinò in ogni angolo della terra, perché il casinò (non il casino, non facciamo battute facili) è per loro il simbolo della nuova economia che porta turisti e soldi, e i soldi li ricicla, e fa fare buoni e fruttuosi incontri che nessuno potrà mai perseguire come reati…

Ecco, da Lampedusa l’avvocato genovese Alessandra Ballerini che sta dedicando la sua professione alla difesa degli immigrati, mi manda questo sms. Leggetelo bene:

“Centoventi minori non accompagnati chiusi in una base militare circondata da filo spinato e da poliziotti tutt’altro che amichevoli. Sono sull’isola anche da venti giorni. Aspettano non sanno più cosa. Dormono nella sporcizia e mangiano cibo immangiabile che vomitano subito dopo. Non sono stati identificati e sono quindi inesistenti per lo Stato e per tutti”. Centoventi minori inesistenti. Che fine faranno?

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