I had a dream. A proposito di Lassini e della amabile panzana

Ma qualcuno di voi ci crede alla panzana del giorno, che sarebbe stato questo sconosciuto Roberto Lassini a organizzare la campagna dei manifesti contro i giudici tappezzandone Milano? Lui a inventarsi il “Silvio resisti”, “Le toghe rosse” e le BR in procura? Bum! Proprio come il fidanzato tarocco di Noemi o la nuova fantomatica fidanzata di B. Quando sono nell’angolo tirano fuori un coniglio dal cilindro, in genere facendoci barbinissime figure. Stavolta però sono convinti di averlo scelto bene, l’uomo. Avrebbe il pedigree giusto, il Lassini: qualche settimana in carcere pur essendo innocente, quindi dente avvelenato con i giudici, quindi vendetta-tremenda-vendetta. Io invece ho fatto un sogno, che vado a raccontarvi. Ho sognato che B. decideva di fare una campagna furibonda contro i giudici (manifesti, folle davanti al tribunale) sperando di ottenere uno o più di uno di questi effetti: il condizionamento anche indiretto della magistratura milanese; il coinvolgimento nella propria vicenda giudiziaria personale di una intera città-società per trasformare il  processo in un fatto politico, da affrontare come una campagna elettorale; la reazione indignata dei cittadini schierati con la magistratura, e magari qualche sano tafferuglio sotto il tribunale, così da potere chiedere lo spostamento del processo in altra sede per legittima suspicione.

Per questo dava ordine di realizzare una classica campagna pubblicitaria in stile Forza Italia. La stessa grafica, colori forti, rossi, per suscitare la giusta associazione cromatica; e l’escalation dei toni e dei messaggi, dall’invito a resistere alla accusa di brigatismo, che lui intanto si incaricava di lanciare nel paese con le proprie dichiarazioni. E il Pdl lombardo procedeva secondo indicazione, sotto la fidatissima guida del sottosegretario Mantovani, quello che ha fatto intitolare una piazza a mamma Rosa nel suo paese. Da B. al partito lombardo, dal partito lombardo alle tradizionali società di pubblicità e di affissione. Eh, che sogno malignazzo che ho fatto… Che si concludeva in questo modo: di fronte alla reazione della stampa e del presidente della Repubblica, bisognava dare la colpa a qualcuno del partito, visto che le indagini erano partite, e che le faceva Armando Spataro, uno che non molla l’osso di sicuro. E quindi veniva chiesto a Lassini, ingiustamente incarcerato decenni fa, di prendersi la responsabilità: come non capirlo, poverino?. Sarebbe stato coperto, la Santanché avrebbe dichiarato che ci sono cose più gravi, molti avrebbero detto che era solo per gioco, lui sarebbe uscito dall’anonimato, avrebbe avuto il suo faccione sui giornali e in cambio del fastidio avrebbe pure ricevuto i voti necessari per entrare in consiglio comunale, quindi -per carità- non gli saltasse in testa di autosospendersi dal partito.

Naturalmente ho sognato il falso. Anche perché Lassini è stato costretto a uscire dalla lista per le comunali, visto che la Moratti ha ben annusato l’effetto elettorale di tanta vergogna presso i famosi “moderati” (un giorno me li presenterete…). Ma seguiamolo un po’ questo Lassini. Vediamo se lo ficcheranno in qualche consiglio di amministrazione. O lo candideranno altrove. Giusto per sapere se ho sognato proprio tanto malignazzo…  

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