Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Oddio ci ho il mal di schiena. E i ragazzini più vispi del mondo
Bentornato a me stesso su questo Blog! Nel frattempo, come leggerete accanto, ho conosciuto Pantelleria, dove non ero mai stato. Isola magnifica, in cui basterebbe un urbanista di livello e fantasia (propongo il mio amico Stefano Boeri, che farebbe miracoli di armonia) per dare senso e bellezza al paese, venuto su senza piano regolatore, né verde, né tinte, dopo i bombardamenti, ma che fuori possiede un fascino speciale. Vegetazione stupenda, coste pure, e soprattutto un immenso interno di grande profondità (soprattutto pischica, verrebbe da dire). Nel bello che ho visto, mi ronza un nome in testa: tale don Vito, di cui ho orecchiato. Costui è, pare, si dice, il tecnico della scuola Almanza, che si è rifiutato di dare una mano ai bravi insegnanti di quell’istituto che organizzavano l’incontro sulla legalità. Ci dà lei una mano don Vito, per i microfoni e il resto, visto che facciamo tutto nella chiesa tendone? Don Vito si sarebbe dovuto spostare dalla scuola, mica a dorso d’asino, si intende. Non posso, ho il mal di schiena, ha ripetuto. Qualcuno deve avere inconsciamente (e comprensibilmente) inneggiato a Brunetta. Ma con pazienza gli hanno spiegato che non doveva chinarsi, né trasportare nulla; avrebbero fatto tutto loro, lui doveva solo consigliare. Ho il mal di schiena, ha ribadito. E non si è fatto vedere. Lo saluto a distanza, augurandogli che la legalità non gli faccia più venire il mal di schiena, che è cosa fastidiosa assai. Sull’utilità di certe persone nella scuola coltivo ogni giudizio nel mio foro interiore.
Mentre esprimo ad alta voce il mio giudizio sugli insegnanti della scuola media di Pessano con Bornago, comuni unificati (circa 5mila abitanti in tutto) alle porte di Milano. E il giudizio è il seguente: bravissimi, prodigiosi, appassionati, venga B. in silenzio -e senza barzellette, per carità- a vedere che cosa è la scuola pubblica. Se vi dico che ho contrattato per mesi la mia presenza perché diffidente verso gli incontri con i ragazzini delle medie, credetemi. E credetemi pure se vi dico che quando ho visto in faccia i ragazzini (seconda media, nemmeno ultimo anno) ho avuto qualche perplessità. Ma altrettanto credetemi se vi dico che raramente ho visto un simile livello di preparazione, tanto coinvolgimento diffuso, tanta freschezza nelle domande, anche nelle più dirette e personali. D’altronde la scuola ha vinto recentemente un premio dedicato a Libero Grassi e ogni anno partecipa a concorsi nazionali. Vuol dire che si può. Che facendo il proprio dovere con amore (perché di questo si tratta…) si può. Gli adulti, invece di dire che bisogna iniziare dalle scuole, imparino dai ragazzini delle scuole. E dai bistrattati insegnanti pubblici. Così resti stabilito.
P.S. Questione Bin Laden. Forse, anzi senz’altro, una tomba sarebbe diventato un santuario del terrorismo integralista. Ma questa cosa di buttarlo (seppellirlo?) in mare mi lascia davvero perplesso… Davvero non era dato il “tertium”?
Nando
Next ArticleIl leader d'altri tempi che sostiene Pisapia