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Moratti e Pisapia. E il parroco don Abbondio (e B. che scende nei sondaggi!)
Ohi quante cose succedono. Stavolta, in verità, me ne sono stato zitto per lasciare tutti i giorni in evidenza l’invito a partecipare al ricordo di Marilisa. Che è stato bello e dolce, pieno di garbo e affetto. Ma certo di temi di cui parlare ce n’è millanta. In testa alla hit parade c’è senz’altro lo scontro Moratti-Pisapia. Non ho dubbi che la Moratti sia stata consigliata strategicamente di menare quel fendente nel finale del confronto diretto su Sky. Quando il suo interlocutore non avrebbe più potuto rispondere, se non con poche battute. Quando gli sarebbe stato più difficile smascherare il falso. C’è da giurarci che se si andrà al ballottaggio, come credo, sarà questo il leit motiv della campagna anti-pisapia. Dell’assoluzione piena non gli fregherà niente. D’altronde io fui ribattezzato Nando dalla Cosa Nostra (anche se nessuno allora intervenne o mi difese indignato…). Quel che sento dai sondaggi non pubblicabili è comunque che le sparate di B. contro i magistrati e il presidente della Repubblica lo hanno fatto cadere di cinque punti percentuali. Ben gli sta, molto benissimo assai. Ormai i suoi comizi emanano l’odore acre della spallata alla democrazia. Lo senti parlare e vedi la Costituzione traballare sotto l’assalto ululante di un esercito di incolti e di affaristi. Non è un’immagine moderata? Ma perché, lui e i suoi dicono cose moderate?
Bella, poi, la manifestazione promossa da cittadini e comitati della zona 4 contro la mafia a Milano. E’ successo sabato scorso. Ragazzi, una manifestazione contro la mafia a Milano non c’era mai stata. Non oceanica, diciamo trecento-quattrocento persone. Ma bella, innovativa, e qualche ragazzo da rendere più prudente (ho dovuto riparare con il mio premiato corpo una ragazza dal rischio che la fotografassero mentre denunciava l’impresa delle figlie di Mangano davanti alla sua sede). La domenica dopo il parroco ha condannato la manifestazione in tutte le prediche, sostenendo che era il frutto di una strumentalizzazione elettorale. Ve l’avevo detto o no, testoni? Trent’anni dopo, Milano come Palermo. Chissà perché ha ritenuto di doverlo fare, il nostro parroco. Chissà perché, con tutto quel che potrebbe condannare dal pulpito, ha scelto la manifestazione antimafia dei suoi parrocchiani. Un nuovo don Abbondio, se ne sentiva proprio il bisogno.
Non sono don Abbondio, invece, gli insegnanti e i ragazzi del liceo Volta, che martedì sera hanno organizzato una specie di spettacolo teatrale sulle Ribelli. Ragazzi di prima o seconda liceo scientifico. Ragazze soprattutto. Giovanissime ma capaci di identificarsi nelle protagoniste, di interpretarle con passione. Mi sarebbe venuta voglia di conoscere le loro storie, perché avevano facce che parlavano. Una notizia incoraggiante, un bel pezzo di costume civile, di nuovo un nugolo di insegnanti che lavorano per il Paese incuranti di un tizio che cerca di disfarlo. Sono questi i momenti che dovrebbero avere uno spazio sui giornali. Gliene do io un pochino in queste frettolose note.
P.S. A proposito, ma lo sapete che stasera all’incontro di Libertà e Giustizia da Krizia per sostenere Pisapia siamo stati invitati sia io, vostro illustrissimo Anfitrione, sia il Gracco ormai prossimo a lanciare il suo Ostellobbello? Noi due insieme: magnifico!
Nando
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