Roberto Morrione, giornalista di razza. E la Settimana contro le mafie a Milano

Se ne è andato Roberto Morrione, giornalista di razza e di rarissima coerenza. Poco fa, stamattina presto. Si è battuto come un leone contro la sua malattia, scommettendo ogni giorno sulla vita. Aveva scelto di dedicare l’età della pensione a Libera, alla lotta contro la mafia. E da presidente della fondazione Libera Informazione l’ha fatto benissimo. Ha creato un settore fondamentale per la capacità di analisi, di denuncia, di comunicazione, di tutta l’associazione, seguito da un nugolo di giovani e meno giovani giornalisti che hanno prodotto un vero e proprio balzo nella conoscenza collettiva del fenomeno mafioso. Da direttore di Rainews (prima era stato a Rai3) acquisì -per me- un merito straordinario davanti alla storia del giornalismo: nonostante le pressioni e le censure, mandò in onda la celebre e per anni introvabile intervista di Borsellino a due giornalisti francesi sulla mafia in Lombardia, sugli imprenditori del nord, su Mangano e Dell’Utri e Berlusconi. Fatta, se ricordo bene, tre giorni prima della strage di Capaci. Rivedo Roberto circondato dai ragazzi di Libera una sera di un incontro su un bene confiscato in Piemonte. Lui e la sua Mara, delicatissima. Loro gli portavano amorevolmente da mangiare, perché seguiva una dieta speciale. Poi tenne una bellissima lezione sui temi che gli erano più cari. Generoso e amante della verità. Un vanto per la Rai inzeppata di vergogne. Addio a Roberto, con gratitudine.

Mi piacerebbe che due parole gli venissero dedicate a Milano, dove è in corso -come sempre da qualche anno-  la “Settimana contro le mafie”, organizzata meritoriamente da dieci associazioni. I programmi, le dirette degli eventi e i videomessaggi li trovate su www.settimanacontrolemafie-milano.org . La settimana e i suoi promotori esprimono benissimo la parte di città che in questi anni ha saputo resistere ed è pure cresciuta, a dispetto del clima da medioevo civile che dominava le istituzioni. Stasera alle 21 alla biblioteca Dergano (via Baldinucci 76) ci saranno la mafia e l’antimafia in libri. Domani sera lo spettacolo teatrale “La pagliuzza e la trave. La Mafia in Brianza e Lombardia (non) c’è”, alle colonne di San Lorenzo, squinternati e ubriachi permettendo (sembra niente, ma ne basta uno per rovinare tutto). Domenica grande tour dalle 15 alle 18 sui luoghi della mafia milanese in 5 tappe, da piazza Diaz all’Ortomercato. Lunedì 23, infine, al mattino assemblea degli studenti delle scuole superiori per ricordare Capaci all’aula magna di Mediazione Linguistica dell’Università Statale, in piazza Montanelli a Sesto San Giovanni. Sarà interamente dedicata alle donne dell’antimafia. Al pomeriggio alle 17, davanti al liceo Volta, ai giardini Falcone e Borsellino (via Benedetto Marcello) la commemorazione di Giovanni Falcone e delle vittime della violenza mafiosa.   

A quel punto mancheranno pochi giorni al voto. Vedo che si scatenano su Pisapia con le solite argomentazioni da cialtroni. Sono convinti che urlandole a voce sempre più alta risulteranno più convincenti (“Zingaropoli”, la moschea più grande d’Europa…, c’è sempre qualcosa di surreale quando parlano). Intanto, su Raiuno, Sgarbi l’han dovuto chiudere dopo il primo giorno. Non lo stava a sentire nessuno. Dai che è primavera. L’importante è che torniamo tutti ma proprio tutti a votare.

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