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Del partito dell’amore. Ovvero del mio studente aggredito in autobus perché leggeva un mio libro
Ecco a voi il famoso “Partito dell’amore”. Ecco a voi la Milano “liberale e tollerante”. Leggete questa lettera. E quel che è capitato a un mio studente, aggredito in autobus perché leggeva un mio libro.
“Caro prof. Dalla Chiesa
sono sconvolto. Mai avrei immaginato che si arrivasse a questo punto.
Stavo tornando alle sei e mezza dalla sua lezione di oggi, ero sull’autobus, seduto, che stavo leggendo uno dei libri che ho scelto per l’esame (il suo “Contro la Mafia”), l’autobus si ferma ad una fermata di via senato della 94, quando sento uno che urla "Comunista di merda! I veri mafiosi siete voi!", non faccio manco per girarmi che mi butta per aria il libro, mi cade tutto (matita, righello, libro), e poi scappa sfruttando il fatto che l’autobus si era fermato e le porte si chiudono subito dopo. Mi giro, vedo un tizio coi capelli bianchi, avrà avuto settant’anni che va a passo veloce e se ne va.
Cioè, non avevo addosso nè spillette, nè roba arancione, nulla: ero vestito normalissimo come mi ha visto a lezione lei oggi in prima fila e mi stavo leggendo il libro, per altro anche abbastanza sulle mie dopo il suo ricordo di Falcone.
Io non ho più parole. Speriamo che fra 7 giorni i milanesi li mandino a casa, altrimenti qui tra l’aggressione verbale e il campo di concentramento, il passo è breve. Nemmeno più si può leggere un libro in santa pace sull’autobus.
Veramente non ci posso ancora credere. A domani,
P.F.”
Eh, che ne dite? E che sarebbe successo se il mio studente avesse reagito toccando il vecchio vigliacco mentre scendeva dall’autobus? Avrebbero detto che un seguace di Pisapia aveva buttato giù dall’autobus in corsa un pensionato? Magari con visita incorporata in ospedale di B. e titolo in prima pagina di Belpietro, quello a sua volta vittima di un attentato inesistente? E’ impressionante la violenza mentale, è impressionante la volgarità. Leggere un mio libro (di Einaudi, poi!) è sinonimo di comunismo. Quando c’erano sul serio i comunisti, nessuno a Milano si sarebbe azzardato a contestargli la lettura di un giornale o di un libro. Davvero bisogna fare abbassare la cresta a questa turba di psicotici invasati. E il primo passo è togliergli il governo (per loro il “comando”) della città.
Due note ancora. La prima. E del vate Cacciari che ne dite? Di questo guru-ovunque che profetizzava che Pisapia non avrebbe saputo rappresentare la Milano borghese e moderata e perciò voleva rifilarci Albertini già sindaco della destra e dunque ha sostenuto il terzo polo? La seconda. E dei leghisti che cantano “Leoncavallo a lavorare, Leoncavallo a lavorare” che ne dite? Loro che hanno un capo che non ha mai lavorato in vita sua e che ora sta facendo fare la stessa cosa a suo figlio?
P.S. Oggi Bob Dylan fa settant’anni…
Nando
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