Era primavera! Sìììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!!!!!!!!!!!!

Amici che roba! Erano due anni, o no?, che dicevo e scrivevo su questo blog che sentivo profumo di primavera. E voi all’inizio stupiti, poi ironici, sempre più ironici. Eccola qui la tua primavera. B. che fa quello che vuole, il Pd in liquefazione, la sfilza di servi in televisione, la compravendita dei parlamentari, gli inquisiti di mafia al governo…Date più retta al vostro Anfitrione, ogni tanto. Che piffero di sociologo sarei se girando l’Italia come una trottola fossi incapace di fiutare quel che si muove sotto la pelle del paese? Di non capire nemmeno che cosa vuol dire la vittoria di Vecchioni a Sanremo? Eccheddiamine, era primavera sul serio. Di più, era la Liberazione. Per Milano senz’altro è stata la Liberazione. Ieri la biondina mi mandava le proiezioni mentre facevo ricevimento studenti e io restavo impassibile mentre avrei abbracciato lo studente o la studentessa che avevo davanti in quel momento. Perfettamente impassibile anche a lezione. Poi sono uscito da Scienze Politiche per andare in Duomo mentre la gente affluiva per le strade. Un corteo spontaneo seguiva un camioncino con musica, che mandava gioiose le note dell’Internazionale. Mentre andavo verso la folla arancione un paio di commercianti hanno detto “ma è l’inno russo”. E io avrei voluto rispondergli: “sì, russo! Russo, russo, russo”. Roba da matti. Come quello che ha litigato con una signora spiegandole che Pisapia avrebbe costruito “la sinagoga più grande del mondo”. Sinagoga per moschea, ovviamente. E’ l’ignoranza crassa che è stata sconfitta ieri, l’ignoranza che giudica tutto e tutti, che ti spiega la Costituzione e la felicità.

Che bella festa, piazza Duomo zeppa di giovani. E Napoli, a Cagliari, e Trieste. E poi arrivavano le meravigliose notizie dalla Lombardia. La provincia di Pavia, e poi Arcore, Desio, Rho, Gallarate (dove Bossi aveva fatto quattro comizi), Pioltello… ragazzi, è stato come se fosse saltato il tappo del Vesuvio. Era da sabato mattina che mi sembrava di vivere in una specie di paradiso terrestre. Uscito alle sette del mattino, un sole sfolgorante, stupendo, che quando mi sono messo a correre per prendere il tram mi sono reso conto che correvo nel sole sotto un cielo azzurrissimo. E dove sono, in un film?, ho pensato. E poi il viaggio verso Sarzana, il mare paradisiaco della Liguria in verde turgido, il liceo Parentuccelli dove ho trovato sei-settecento ragazzi seduti per terra in una grande palestra, che mi guardavano con occhi che si bevevano le parole e poi una standing ovation da restare senza fiato, e il pranzetto delizioso all’aperto con i giovani di Libera, e poi domenica il seggio elettorale dove gli scrutatori erano tutti gentili (anche questi erano segnali…) e i due gol di Eto’o grandissimo e perfino il Principe, e poi ieri l’Italia che si ribalta, e B. e la Santanché e Lassini e Gasparri ecc. che rotolano giù, le bierre in procura ed Eluana che poteva partorire e la pretesa di mettere insieme Resistenza e Salò…tutto che ruzzola giù…E noi a danzare, a bere una birra in piazza, a tenerci per mano con i gracchi e ad abbracciarci con gli amici, a pensare agli amici che non se la possono godere perché non ci sono più da poco, perché sarà una dannazione, ma in Italia ogni generazione sembra destinata ad avere il suo ventennio. Paradiso terrestre. Ora dipende da noi. Ma questo è un altro capitolo. Ah, pensate che ieri era pure il mio onomastico. Capito, dunque, quando c’è stata la Liberazione? Nel giorno di San Fernando! Potenza dei nomi…  

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