Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Ai referendum, gente, ai referendum!! E tre soddisfazioni personali
Referendum referendum! Tutti a votare domenica, chi con l’ombrello chi con il costume da bagno in mano. Si vota contro il nucleare e per l’acqua pubblica. E naturalmente contro il “legittimo impedimento”. Forza, uno in più del 50 per cento e avremo difeso ottime ragioni. Non solo, avremo sconfitto l’arroganza di un governo che ha pensato di confiscare bello bello uno dei più importanti diritti costituzionali dei cittadini. Credevano, i marrani, che bastasse un decreto a farne piazza pulita. Non solo: avremo pure finalmente sconfitto questo odioso giochino di non andare a votare per fare fallire il quorum senza nemmeno confrontarsi sui problemi. Vincemmo già contro l’”andate al mare” di Craxi del ’91 e fu bellissimo. Poi, lo confesso, una volta anch’io non sono andato a votare per far mancare il quorum. Ma c’era una ragione specifica. I radicali avevano preso l’abitudine di inventarsi decine di quesiti sulle cose più strampalate per conquistarsi un protagonismo politico a ogni primavera. E io non intendevo più essere usato, come elettore, per favorire la loro corsa ad apparire. Quella volta gioii per la mancanza del quorum non perché fosse stato colpita la partecipazione popolare ma perché, al contrario, ne avevamo difeso il senso.
Grande sollazzo mi ha procurato la manifestazione dei servi liberi di B. a Roma. Prima di vederne le immagini più comiche che politiche ne ho avuto stringata e stupenda cronaca via sms da Lillo (ma sì, quello del “minchiazza”) che essendo a Roma si era prodemente infiltrato nel pubblico. Che umanità imbarazzante a libro paga, povero Silvio….Sono soddisfazioni. Sue e nostre.
Sono soddisfazioni anche le tre che ora vado a raccontarvi. La prima è che ho vinto un premio letterario piuttosto noto, il “Cimitile”, cultura napoletana doc, alto patronato del presidente della Repubblica, nel comitato scientifico anche Ghirelli e Casavola. Riceverò il premio della saggistica sabato prossimo per -udite udite!- La Convergenza. Con me, premiati in altri generi, anche Aldo Cazzullo e Lina Sastri. La seconda soddisfazione è che il consiglio accademico dell’ Accademia di Belle Arti di Napoli mi ha messo nella terna tra cui il ministro dovrà scegliere il presidente dell’Accademia. Dicono che da sottosegretario mi sono meritato la gratitudine dell’alta formazione artistica. Bello, gratificante. Ma immagino che il ministro non mi sceglierà. Già ero stato proposto per la presidenza dell’Accademia di Carrara, votato a stragrande maggioranza dal consiglio. Il ministero non chiese nemmeno i curricula. Bondi doveva fare presidente un giovanotto suo candidato sindaco perdente a Carrara, della serie sai che me ne fotte della cultura. La terza soddisfazione è che vi sto scrivendo dal balcone di un albergo di Gallipoli che dà su un mare verde caraibico mosso da un vento che suscita le più belle fantasie. Sono qui per un convegno su etica e politica (già, Gallipoli…non ridete) e un aperitivo sulla Convergenza. E’ venuto a prendermi all’aeroporto un mio studente (esame già fatto, malignazzi!), il grande Martino che un giorno venne da qui a Milano e trovò in pochi giorni lavoro, casa e fidanzata, come mi ha raccontato oggi. Due anni fa è stato uno dei miei migliori studenti del neonato corso di Sociologia della criminalità organizzata. Domattina cooperativa sui beni confiscati a Mesagne e il pomeriggio di nuovo Convergenza dall’immenso Nando Benigno. Intanto, con le unghie con i denti, sto finendo un saggio originalone assai (con schemi originali assai) su lotta alla mafia e politiche della sicurezza. Da Gallipoli per ora è tutto. Passo e chiudo.
Nando
Next ArticleE' primavera, svegliatevi bambine, alle cascine ecc