Memorie di belle persone

Vado di corsa, ma non voglio perdere i contatti con i miei blogghisti più affezionati. Sono praticamente recluso da due giorni (e oggi sarà il terzo, e domani il quarto…) nell’aula 4 di Scienze Politiche per fare esami. Un’infornata da doversi dare una bella calmata: ora siediti qui, ascolta, valuta e non pensare ad altro. Risultati buoni assai soprattutto lunedì. Ieri sera però ho partecipato lo stesso a una fiaccolata in ricordo di Borsellino promossa, sfidando il pericolo della pioggia, da una bella associazione giovanile di Monza, dedicata alla “Primavera”. Ero incredulo: circa duecento persone, diverse aggiuntesi per strada, a Monza diciannove anni dopo e senza qualche grande emozione alle spalle. Tra i ragazzi anche i figli di due miei ex allievi (…). Dài che il movimento antimafia in Lombardia esiste, anche se chi lo vorrebbe di pronto impiego per le proprie manifestazioni lamenta che non ci sia. Di più: credo che tra la provincia di Milano e la Brianza ieri le manifestazioni siano state tre o quattro. Mi dicono invece che siano passate su Facebook delle pessime polemiche sulla manifestazione di Palermo. Qualche ingiusta stoccata a Salvatore Borsellino, qualche irritazione perché qualche giovane milanese presente (grillini? agende rosse?) deve avere borbottato per la scarsa partecipazione palermitana. Ogni tanto confermo le mie perplessità per queste lavagne aperte che consentono a chiunque di scrivere ed esporre le proprie fesserie (ma altrettanto spesso mi trovo in disaccordo con questa mia opinione…).

Non posso più raccontarvi di Genova, purtroppo. Perciò vi ho sbolognato sotto l’articolo di commento conclusivo scritto per “la Repubblica” locale.

Ma non posso chiudere senza ricordare un caro amico che se ne è andato la settimana scorsa. Si chiamava Ferdinando Targetti ed è stato un grande, curioso, vitalissimo economista. Lo vidi per la prima volta mentre ero un incerto studente che doveva dare Politica economica in Bocconi e lui era neoassistente. Teneva la gamba ingessata per un incidente sdraiata su una sedia. Mai avrei potuto immaginare che quell’incidente gli avrebbe condizionato la vita, fino alla lunga malattia finale, che ha affrontato con coraggio e voglia di vivere ineguagliabili. Ancora quattro giorni prima di lasciare la sua splendida Bogna, anche lei economista, aveva fatto le prove per le nuove camicie visto che le vecchie (rigorosamente con le iniziali) gli andavano esageratamente larghe. Ai funerali laici in tanti abbiamo riflettuto e detto sulle amarezze che gli provocò la politica, il suo partito in particolare (Pci-Pds-Ds-Pd), anche se fece il parlamentare per una legislatura magistralmente, anche se fino alla fine, campagna di Pisapia e referendum compresi, ha dato alla politica la sua generosità. Chissà perché le lodi dei giusti si tessono solo in morte. Sono andato a trovarlo une settimana prima dell’addio. Guardavo la sua sterminata libreria. E una volta di più ho pensato che i libri comprati e mai aperti sono per certe persone (mi ci metto anch’io) la vera misura della distanza tra ciò che avrebbero voluto essere e ciò che hanno potuto essere. Ciao Ferdi.

Leave a Reply

Next ArticleTutti a Firenze, Libera e bella... E novità fresche sulla Summer School