Qui Firenze Libera. Dove l’aria è frizzante (di legalità)

Breve messaggio dalla festa di Libera. Ero già stato alla Fortezza di Basso a Firenze una volta che ci aveva organizzato la sua festa nazionale il Pd. Forse non ci si crederà, ma lo stesso luogo, popolato dalla gente e soprattutto dai giovani e dai colori di Libera, sembra un’altra cosa. Sembra respirare di più, più in pace con se stesso, più allegro, benché sia pieno di familiari di vittime. So di dire una cosa enorme perché le vecchie feste dell’Unità sono nella mia memoria una delle esperienze più piacevoli e più capaci di generare emozioni positive. Eppure è così, sarà la combinazione chimica. Stupenda combinazione chimica quella di vedere ieri sera a cena davanti a me Riccardo Orioles nel suo inconfondibile look da intellettuale carbonaro dialogare fitto fitto con Giancarlo Caselli, chiedendo, a lui come a me (ma il mio sì era scontato) di collaborare a qualche diabolico giornale che ha in mente. Il giudice ha detto sì. A proposito, ho visto che gli hanno rinforzato la scorta. Strano destino. Ce l’hanno con lui i mafiosi e i loro amici; ce l’hanno con lui gli autonomi che hanno messo a soqquadro qualche pezzo di Torino -se ricordo bene- un anno e mezzo fa; ce l’ha con lui la politica torinese per l’ultima inchiesta sull’ndrangheta che di riffe o di raffe ha tirato di mezzo (di striscio) anche il Pd. Strano destino, dicevo. Per fortuna non ci sono più le Brigate Rosse, che a suo tempo ce l’avevano moltissimo, anche loro, con lui. Terra difficile, quasi impossibile, per la legalità. Forse è per questo che a Libera si respira, senza pretenderlo, ma per forza naturale delle cose, un’altra aria. Lontana da B. e dal suo Papa, lontana da Tedesco e dagli scandali di Sesto.

(P.S. Dimenticavo, oggi anniversario di matrimonio. Auguri alla biondina e ai gracchi che da quel rito sarebbero venuti ad allietare il mondo…)

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