Cronache da Cassibile. Ovvero: vacanza è anche questo…

Ho ricevuto da Ester Castano, redattrice di "Stampo antimafioso". Nella sua efficacia narrativa mi sembra terribile.

Gioacchino Franzone, Rosario Basile, Stefano Arcidiacono, Giovanni
Ficara, Maria Callari, i coniugi Sebastiano Tine’ e Giuseppa Spataro,
Giuseppe Spada, Salvatore Giacona. Otto omicidi dal 1996 al 2009.
Commercianti, orefici, un’ex guardia giurata, una giovane bracciante
agricola, un venditore ambulante di frutta e verdura; quest’ultimo
faceva anche i peperoni arrostiti sul lungo mare, per me quando ero
bambina era una figura storica, quasi un cartello stradale o una
statua, caricatura irremovibile sull’asfalto col suo carrettino
d’ortaggi. Colpi di fucile o corpi bruciati, cadaveri abbandonati in
campagna oppure freddati nelle proprie abitazioni davanti a coniugi o
figli. E io mi sento con le mani legate: sono miei cugini, conoscenti e
vicini di casa, in un paesino senza biblioteca ne sindaco. Pero’
abbiamo un marchese di sangue nobile che amministra le terre di ulivi e
mandorli. Nessuno sa niente, nessuno dice niente. Non si riesce neanche
a chiedere niente. Non si sa da che parte iniziare a domandare. Pochi
lavorano, alcuni al pomeriggio  vanno al mare a fumarsi una sigaretta
in spiaggia, altri passano la giornata a scaldar la sedia sull’uscio
della porta. I trentenni sono stanchi tanto quanto i cinquantenni che
gia’ a dodici anni lavoravano nei campi a raccoglier patate. Ora a
questo ci pensano i migranti nordafricani: li smistano prima dell’alba
in piazza appena arrivano, e poi li sfruttano nelle campagne. Cio’ che
lascia a bocca aperta e’ che l’integrazione qui sembra davvero esserci:
hanno le loro case, la loro piccola moschea, il venerdì gli uomini si
riuniscono liberamente in piazza pregando il proprio Dio. E sono
sicuramente meno annoiati dei concittadini siciliani a cui pagano
l’affitto. La sera i nativi siculi la passano seduti in piazza a
sfoggiare abiti luccicanti e a lamentarsi per tutto e per niente. Poi a
notte inoltrata si inizia il giro dei locali frequentati solo
esclusivamente da personaggi griffati, e guai se le ragazze non portano
abito corto equipaggiate di tacco-venti possibilmente laccato perlato
brillantinato. Droga a volontà. E non ci si ferma mai a pensare a cos’e
realmente cos’e questo piccolo borgo. Che poi e’ lo stesso paesino
dello sbarco degli americani, del famoso armistizio del 3 settembre
1943: Cassibile. E io mi sento impotente di fronte a questo scenario.
Per anni hanno detto che il fantomatico killer sarebbe dovuta essere la
mia vicina di casa: una donna dall’aspetto e dalle amicizie
inquietanti, una certa R. Poi nel novembre scorso hanno arrestato
un quasi settantenne, il signor R. ‘U lupu’ lo chiamano in paese:
tipo solitario per la moglie, taglialegna facilmente irritabile e
capace di uccidere per poche centinaia di euro secondo la
stampa.  Vorrei finalmente conoscere la verita’, sapere chi e’ stato ad
uccidere quelle otto persone e a minacciarne altre. Non posso piu
pensare di fare la mia spensierata vacanza mare-divertimento in questo
contesto. Mi pare d’aver rimandato per troppo tempo a capirne di più.

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