Preghiera da Lampedusa (raccolta dall’avvocato Alessandra Ballerini)

Hanno pensato a tutti i ragazzi di Amnesty. Anche ai lampedusani che sanno essere stati accoglienti quando lo Stato latitava. Così hanno deciso di scriverla questa riconoscenza tracciando sulla sabbia della spiaggia la scritta Grazie rivolta verso il paese, verso gli isolani, e poi immortalando l’immagine in tante cartoline distribuite nella festa serale nella via principale dell’Isola.

Nella piazza di fronte alla chiesa hanno predisposto un piccolo percoso di candele e scritte. Trovo, tra le altre, questa versione  geniale e commovente del Padre Nostro. Gian Marco, l’autore, è uno dei “campeggiatori” di Amnesty, un giovane poeta.

 

Migrante Nostro.

 

Migrante Nostro,

Che sei nei centri,

Sia rispettato il tuo nome

Venga il giorno in cui ovunque la terra ti accolga,

Ti sia restituita la tua Dignità,

Come in mare

Così in terra.

Che non ti sia negato il pane quotidiano

Perdona a noi la violazione dei tuoi diritti

Come noi ci impegnamo a non esserti più debitori.

E non ricorriamo ingiustamente alla detenzione

ma liberiamoti dal mare…

Amin

 

(Gian Marco Giuliana con l’inestimabile aiuto di Helena Caruso)

 

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