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Se a Stromboli arrivano i falsari (oltre a F. & F.)
Stromboli, naturalmente. Da qui, sette del mattino, consegno al Blog queste note prima di rimettermi sul libro. Che devo dire di quest’isola in più di quel che ho detto in tutte le scorse estati? Credo di avere, anzi senz’altro ho già parlato dei profumi che esala la terra subito dopo l’alba (in questo momento le narici sono in estasi), dei colori della notte, delle granite di stelle ecc. Credo di avere detto che è l’unico luogo al mondo in cui uno possa lavorare dieci ore al giorno e sentirsi in vacanza, ed è d’altronde questa la ragione per cui vengo qui. In questa stupenda casetta con terrazzino sul mare che amici gentili tengono ogni seconda metà d’agosto per me e la biondina (ma secondo il galateo del Carabiniere si dice “per la biondina e me”…), ho scritto “La Convergenza”, “Album di famiglia”, “Le ribelli”, “Poliziotta per amore”. E sto scrivendo questo nuovo libro, che a ogni capitolo che chiudo penso che dovessi proprio farlo. Sull’isola i personaggi conosciuti sono tanti. Alcuni si nascondono nelle loro case con spiagge private e nessuno li vede, di loro solo si vocifera che ci siano, che qualcuno li abbia visti. Altri si fanno vedere nei luoghi di maggior passaggio (all’arrivo vista la Prestigiacomo sul molo). Quando non era presidente della Repubblica, Napolitano e la signora Clio passeggiavano nelle stradine interne senza dar troppo nell’occhio e li si poteva incontrare in una trattoria (io li incontrai una sera al Barbablu). Altri ancora, come Lidia, passano qui quasi metà anno e quindi sono diventati dell’isola e tutti li conoscono e sanno dove stanno. Anche Lidia credo che abbia scritto qui quattro o cinque romanzi.
La notizia di questi giorni, oltre all’assenza di meduse, è che c’è in giro una montagna di soldi falsi. Sarà stato qualche camorrista napoletano (non come a Ischia o a Capri, ma purtroppo passano). E ha un suo effetto comico vedere che le persone respingono come il demonio le banconote da dieci euro, se le studiano, sospettano; lo sapeva quando me le ha date? non lo sapeva? ti dico che lo sapeva…Ci vuol poco per creare scompiglio in una comunità, anche di persone istruite e allenate a risolvere problemi. Per fortuna le carte di credito alleggeriscono la tensione, se no si diventerebbe pazzi; in fondo chi è qui deve comprarsi tutto. Il vulcano, Iddu, è in piena attività. Prima che arrivassimo noi ha dato fuori di matto, con getti di lava che hanno incendiato e bruciato parti del pendio e sfiorato abitazioni. Così in questi giorni sono vietate anche le visite guidate.
Stasera arrivano Fabrizia e Francesco, amici di secoli, da Pavia. Staranno qui una settimana e questo mi fa felice. Con pochi posso parlare di calcio come con Francesco, naturalmente mentre lui mi dà rinnovate lezioni sull’epica di Bob Dylan. Per capire l’amicizia, pensate che le nostre madri erano compagne di scuola al ginnasio a Napoli e si ritrovarono a Milano negli anni cinquanta…La sua, che chiamo zia, è ancora viva. Come avrete capito, non ho molta voglia di parlare delle pubbliche vicende, anche perché di quelle sto scrivendo assai ore al giorno. L’unica cosa che mi preme dire è che…sono d’accordo con Calderoli!! I calciatori paghino doppio. E’ perfino pazzesco che si sia posto il problema se dovevano pagare oppure no. Buon sabato a tutti.
(P.S. Grazie Donatella, grazie Signor Antonio! P.P.S. Tranquilli, non è un messaggio cifrato…)
Nando
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