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La leggenda del santo puttaniere (e Riina jr)
E così l’Inter ha vinto anche a Mosca. Certe volte mi interrogo sulle scelte che fanno gli allenatori. E siccome so bene che ognuno di noi si sente in cuor suo il “mister” della nazionale, cerco di starmene schiscio e zitto. Però mi era sembrata subito una follia quella di Gasperini, una difesa a tre per l’Inter (minchiazza!, disse Lillo nell’apprenderlo). Così come a suo tempo mi era sembrata una fesseria di Leonardo mettere davanti alla difesa Thiago Motta anziché Cambiasso, molto più bravo e soprattutto veloce. Insomma, l’avrete capito, i successi di Ranieri mi convincono che potrei fare il consulente di Moratti. Ah, se solo lui volesse…
Intanto si profila la possibilità che diventi film il mio “La farfalla granata”, dedicato a Gigi Meroni, artista malinconico dei campi di calcio anni sessanta. Produzione Rai, chissà. Giuro che se va in porto mi dedico alla sceneggiatura, poiché grande e struggente fu la storia d’amore di Gigi con Cristiana, “la bella tra le belle” del Luna Park. Per il momento mi accontento (si fa per dire, ho gioito come un riccio) del premio “feudo di Maida” andato al mio “Album di famiglia”. Non ho vinto il Brancati con “La Convergenza” (lo deduco, perché nessuno squisitamente mi ha avvertito), ma questa vittoria -all’unanimità- mi compensa abbondantemente, anche perché a guidare la giuria c’è uno dei più grandi antropologi culturali italiani, Luigi Lombardi Satriani, cui si accompagnano altri intellettuali di rango.
A proposito di intellettuali di rango, mi inchino con somma deferenza al cospetto dell’onorevole Gianfranco Rotondi, fondamentale ministro per l’attuazione del programma, il quale ha dichiarato che Berlusconi non è come lo dipingiamo noi e Bagnasco, ossia uno che ormai “ammorba l’aria”; ma è un “santo puttaniere” che verrà ricordato come “un grande statista”. Stupendo. Trovo che certe volte le persone, alcune persone, tocchino vette inimmaginabili da qualunque mortale. Sicché dopo il santo puttaniere avremo il divin bestemmiatore e magari la zoccola cherubina. Ma qualcuno che li ricoveri da qualche parte no, eh? L’abolizione del certificato antimafia di Brunetta, volete ancora sapere? Mi sa che c’è del metodo, visto che ognuno di noi deve lottare disperatamente ogni giorno contro altri assurdi certificati, di cui a Brunetta e Calderoli non frega assolutamente niente. Mi preoccupa piuttosto l’autorizzazione concessa al figlio di Totò Riina di trasferirsi in Lombardia. Firmerà la presenza, dice il giudice. Capirai, firma e si prende l’aereo, poi torna e firma ancora. Ma ha pagato il suo debito con la giustizia, dice ancora. Ah sì? Ma ci sono ancora giudici che non lo sanno che alla mafia si appartiene a vita, indipendentemente dagli anni di carcere fatti? Anzi: in fede mia vi dico che Riina jr si offenderebbe se qualcuno pensasse che bastino otto o cinque anni di carcere a fargli lasciare Cosa Nostra. Vabbe’, questa è per Robertoli e Alfa 10 che capiranno: oggi un signore compirebbe 92 anni. Saludos.
Nando
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