Se la sinistra si fa del male. Storia di un Circolino

 

Il Fatto Quotidiano
23.10.11

Nella bellezza surreale di questo autunno padano è in corso
una storia surreale che riguarda, ma chi l’avrebbe detto, la sinistra incapace
di farsi portar dal vento. Milano e la sua provincia, ancora una volta. Anzi,
il Circolino di Cusano Milanino. E a dispetto delle desinenze non è una storia
minima. Ma metafora che parla a tutti. Cusano è hinterland popolare con una
sfilza di buone amministrazioni di sinistra che nel 2009 ha virato a destra,
sindaco leghista. Qui il Circolino (in realtà Centro sociale cooperativo) è da
sempre luogo di incontro di tradizioni socialiste e solidaristiche. Nato nel
1903, ha visto darsi la staffetta generazioni di uomini e di donne impegnati a
realizzare i principi del mutuo soccorso e della cooperazione. Nei consumi, nel
tempo libero, nella cultura. E’ stato un pilastro dell’antifascismo, a due
passi dal grande vialone alberato dedicato a Giacomo Matteotti. Tanto che il
primo a guidarlo nel dopoguerra fu il “comandante Nello”, valoroso partigiano
locale. Tavolate e politica, ballo liscio e temi di frontiera dell’impegno
civile. Andirivieni di chiome argentate con nostalgia della rossa primavera e
di sciami di giovani con in testa l’idea generosa di svecchiare la politica e
al tempo stesso di ridarle buoni principi antichi.

 

Finché è scoppiato il caso. Che inquieta i molti che hanno
frequentato nel tempo il Circolino, apprezzandone la capacità di produrre
ottima cultura su temi che, in genere, i partiti agitano solo in campagna
elettorale . Che è successo? Che un “comitato di soci” numeroso e prestigioso
chiede ai tredici membri del consiglio di amministrazione di dimettersi, pena
la bocciatura del bilancio. Dimissioni già chieste inutilmente lo scorso anno.
“Ci dicono che diamo troppo spazio alla cultura rispetto alla ricreazione”,
commenta Anna Loveci, la presidente, una donna minuta e tenace, dipendente
della Provincia. “Ci dicono che tradiamo lo spirito originario della
Cooperativa. Ma che senso ha? Il salone grande è occupato solo per il 5-10 per
cento del tempo dalle iniziative culturali. Tutto il resto del tempo è a
disposizione per il liscio e per lo svago. E poi sa quale fu la prima
iniziativa promossa nell’aprile del ’53 dalla cooperativa ricostituita dopo la
Liberazione? Una giornata del libro, altro che tradire lo spirito originario. E’
che qui c’è un po’ di berlusconismo strisciante. Noi abbiamo cercato di
supplire alle tante mancanze proprio nella diffusione della cultura e dell’istruzione.
Sostegno allo studio nel pomeriggio, in raccordo con le scuole. Iniziative con
gli Istituti della Resistenza, con la Casa della Carità, con Legambiente,
Libera, la fondazione Di Vittorio. E fior di ospiti. Da Valerio Onida a Susanna
Camusso, da Moni Ovadia ad Armando Spataro. Scuola, diritti, pace, ambiente,
legalità. Era il 2000 quando mi chiesero di dare una mano al circolo e io l’ho
fatto. Con entusiasmo. Come gli altri. Le cito per tutti la mia vice Maria
Teresa Spanò, un’insegnante trentenne, e Sabrina Zocco, giornalista precaria. Fra
l’altro abbiamo introdotto la clausola del massimo di tre mandati, quindi
scadrei tra due anni. Ma lo sa quanti giovani si sono iscritti all’Anpi proprio
passando da noi, affrontando con noi certi argomenti?”  Forse avete trascurato la dimensione
cooperativa… “Ma nient’affatto! Anzi, abbiamo ottenuto il riconoscimento come
cooperativa sociale, che ci dà il diritto di partecipare ai bandi della Regione
Lombardia, tanto che abbiamo realizzato lo spazio giovani con la legge 23”. E
allora come se la spiega questa ingiunzione di sfratto? “Guardi, non c’è mai una
discussione sul merito. Nessun incontro è stato contestato.  Io le dico solo una cosa, poi valuti lei se
può essere una spiegazione di questa cosa assurda che sta accadendo. Gliela
metto così: nessuno del consiglio di amministrazione ha una tessera di
partito.” Ma certo… Ma certo che può essere una spiegazione, anche di questi
tempi, in cui il vento va da un’altra parte. Intanto nella surreale bellezza di
questo autunno milanese gira da pochi giorni un appello: sostenete il
Circolino. Prima adesione, Silvia Calamandrei.

 

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