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L’uomo di Romolo e Remolo (boxino scritto sul “Fatto”in settimana…)
I diciassette anni di Berlusconi leader politico sono stati
anche una favolosa galleria del grottesco. Per questo dovendo scegliere fior da
fiore un episodio di questa lunghissima vicenda non parlerò dell’editto di
Sofia o del baciamano a Gheddafi. Ma dell’ incredibile performance realizzata
nel 2002 a Pratica di Mare. Lì il capo del governo in uno scenario artificiale
dove c’era più cartapesta che natura volle esibirsi da padrone di casa davanti
ai grandi della terra. E magnificò loro il luogo in cui erano: la terra dov’
era sbarcato tanti anni prima Enea, l’eroe di Troia. Da lì prese il mare verso
l’ignoto. Ossia verso la storia di Roma. Che ambiva a raccontare come se fosse
la sua preistoria. Giunse a Rea
Silvia (la gens silvia…) per narrare con occhio languido che da lei erano nati
due gemelli: “Romolo e Remolo”. “Remolo” disse: proprio come i monelli che
ripassano storia parlando di calcio. Se i dettagli contano qualcosa, converrà
sempre ricordare che l’Italia ha affidato se stessa, le sue sorti, la sua
crisi, all’uomo di “Romolo e Remolo”.
Nando
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