Immagini di mafia. Vieni a giocare a Mafianopoly! Mercoledì mattina…

 

"Immagini di mafia". Ovvero come la pubblicità, il
cinema, la televisione, i videogiochi trasmettono valori e stereotipi
funzionali alla cultura mafiosa. E come dare, invece, le immagini “giuste”. E’
il tema che mercoledì mattina 16 novembre, a partire dalle 10, sarà trattato in
un convegno promosso dalla facoltà di Scienze Politiche e dalla Nuova accademia
di belle arti di Milano, in un progetto che ha visto insieme l’associazione
Libera e le università cittadine. Appuntamento alla sala lauree di Scienze
Politiche, via del Conservatorio 7. E’ una nuova tappa della risposta civile ai
clan, che hanno dimostrato di tenerci parecchio alla loro immagine ormai sciupata
(affondano l’economia, altro che benefattori; sono dei traditori, altro che
lealtà; sono dei vigliacchi, altro che coraggio…,e finiscono pure in galera,
altro che invincibili). Ci tengono eccome. Vedi gli sforzi fatti sui
videogiochi, sulle catene di ristoranti con il marchio “mafia” in Spagna, sui
giochi di società, sulle magliette del Padrino per i poveri imbecilli, e mica solo
stranieri…

 

Ebbene, ecco la sorpresa. Mercoledì saranno presentati al pubblico
poster e spot contro la mafia creati dagli studenti in stile Pubblicità
progresso. Tra le idee più originali un gioco di società battezzato
“Mafianopoly”, specie di monopoli antimafioso (caselle con i beni confiscati
ecc.) che verrà mostrato con i suoi percorsi accidentati. Una vera rivoluzione
ludica, alla facciazza loro. Presenti, tra gli altri, Gianni Barbacetto, che
proietterà brani di “Mafia a Milano” il suo bel film-documentario; Stefano
Boeri, il geniale assessore alla cultura; Anna Maria Testa pubblicitaria insigne;
e poi me medesimo con Patrizia Moschella, Guido Cornara e Marco Pupella, i
docenti dell’Accademia che hanno con me
seguito lo svolgimento del progetto. Alla fine i poster e gli spot saranno
regalati al Comune di Milano, perché li usi nelle sue campagne di
sensibilizzazione, magari proprio sui beni confiscati. Bello no? Vi attendiamo…E
chissà che non stia finendo l’epoca delle magliette del Padrino….

 

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