TUTTI IN LIBRERIA. E’ USCITO “LO STATISTA”!!!!!

 

Perciò leggete, ricordate, pensate. E
capirete che non tutto è dovuto a B. E indignatevi pure, se vi va. Corrado
Stajano, appena l’ha visto, mi ha telefonato facendomi i complimenti: hai
mantenuto la parola, mi ha detto. In che senso?, gli ho chiesto. E lui mi ha
raccontato che nel 1979, quando ero andato a intervistarlo per il suo ‘Africo’,
gli avevo giurato che prima o poi avrei scritto un libro su Cossiga. Non me ne
ricordavo affatto. Però vedete la potenza delle convinzioni. E ancora
tantissimo doveva succedere… Eccovi dunque il testo della presentazione della
casa editrice:



 

“Che cos’è stato davvero Francesco Cossiga per la
democrazia repubblicana? Perché, in vita e in morte, quelle nuvole di incenso
di fronte a una biografia pubblica che con tanta evidenza non le legittimava? E
perché quel ‘democratico pubblico plaudente’ pronto ad assicurargli una sorta
di zona franca nella vita politica e sulla stampa? E ancora: fu lo spirito
libero per antonomasia o le sue picconate espressero la rivolta del potere e
dei suoi misteri contro l’assurdo primato emergente delle leggi e della
Costituzione? Questo pamphlet racconta, attraverso la parabola di Cossiga, la
debolezza delle virtù civiche e il conformismo mediatico entro cui scorre la
vita del Paese.
La nazione e il suo senso della legalità, e la storia faticosa e insanguinata
che ne è scaturita. L’organizzazione vera
dello Stato e del potere. Il senso delle istituzioni e il decoro civile. La
nozione di ‘picconatore’, che trionfò non casualmente come medaglia d’oro nel
necrologio collettivo il 18 agosto del 2010. Gladio e la P2. Il caso Moro. Le
memorie personali che si fanno inquinamento e veleno, da dispensare  senza fondo e senza controllo alcuni,
soprattutto verso i morti. Tutto ciò e altro ancora costituisce lo sfondo di
questo promemoria, steso -come dichiara l’autore- ‘con l’intento di complicare
la perenne ambizione del Potere di fare prima la storia e poi di scriverla’”.



 

E poi eccovi la quarta di copertina:

“Alla fine lo hanno salutato come un grande statista. Eppure più scavavo nella
memoria, più selezionavo i fatti, più mi rendevo conto che Cossiga era stato il
vero trait d’union tra la prima
Repubblica e la seconda, il custode dei misteri della prima e l’anticipatore
delle insolenze della seconda. Ormai fuori dalla prima e mai abbastanza dentro
la seconda, aveva finito per rappresentarle tutte e due: lo spirito dei tempi
del Divo e lo spirito dei tempi del Caimano

 

 E ora, avanti marc! Tutti in libreria…Buona
lettura. Divulgate gente, divulgate…

 

(“Lo Statista. Francesco Cossiga: promemoria su un
presidente eversivo”, Melampo Editore, 177 pagine, 16 euro)

 

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