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Semidiscorso di fine anno: a voi le otto meraviglie (con tanti auguri!)
Me l’aveva suggerito il mago del computer: faccia un bel
video per il saluto di Capodanno agli italiani, l’altra volta l’ha visto un
sacco di gente. Ma non ho tempo, un discorso va preparato e io in questi giorni
sono affaccendato a scrivere la mia parte di libro su uno studio di caso: una
colonia di ‘ndrangheta al nord; con
spettacolose teorie sui modelli di colonialismo che mi hanno richiesto di razzolare
su libri impolverati e deliziosi (perfino un libro sulla storia del genere
umano con tanto di disegni che mi era stato regalato quando avevo nove anni).
Mia coautrice, Martina Panzarasa, allieva di prima grandezza. No, niente
discorso. Stavolta lascio il monopolio a Sir George, in fondo se lo merita.
Però voglio darvi lo stesso alcuni motivi di speranza. Il primo è che B., che
sembrava inamovibile, se ne è “iuto”. E io credo che il popolo del
centrosinistra sottovaluti la portata del cambiamento. Perché non coglie quanto
conti per un paese la sua fibra morale, il suo patrimonio di (buona )
educazione, l’allergia o l’amore per le leggi, il senso del pubblico pudore. Che
altro è il famoso capitale sociale? Strano, questo paese umanista e idealista
che ignora sia il valore delle lettere sia il valore del pensiero che si fa
storia. Il secondo motivo di speranza è che l’Italia risulta incredibilmente l’ottava
economia del mondo. Non sarà più la quarta o la quinta come ai tempi di Craxi,
ma a me la notizia sembra grandiosa. Avanzano Brasile, Cina, India e Russia. Siamo
sull’orlo del baratro, niente materie prime, una pubblica amministrazione
sbrindellata, governati ripetutamente da cialtroni di ventura, nessuna
università tra le prime cento-duecento del mondo, eppure…Noi ci siamo. Forse
aiuta la nostra reputazione (ed ecco il terzo motivo) sapere che è piombato in
crisi di incassi dopo quasi trent’anni il genere micidiale dei cinepanettoni.
Oppure (quarto motivo) che non c’è più trippa neanche per “Il grande fratello”.
Ah, che goduria…Gente da niente torna alle tue faccende. Quinto motivo: il
prefetto Mosca, quello che Maroni aveva rimosso da Roma (colpiscine uno per
educarne cento…) perché dava la precedenza ai diritti umani e alla Costituzione
rispetto agli ordini di perseguire i minori rom, è tornato. La ministro
Cancellieri se l’è portato nel suo staff al ministero degli Interni. Ogni tanto
c’è giustizia a questo mondo. Bentornato eccellenza. Il sesto motivo è che
perfino la tifoseria atalantina ha mollato Doni, il capitano che scommetteva
sulle sue partite. Vuol dire che anche le fedi più cieche ogni tanto hanno gli
occhi per vedere. Bene assai. Il settimo motivo è l’Ostello Bello. E più non
dico. L’ottavo è il film-documentario che si accinge a girare Dora, di cui
senza il suo permesso nulla posso rivelarvi; salvo che è una cosa bellissima. Vogliamo
continuare? Be’, ci proverà Sir George. A me il mito della coesione non
convince troppo. Però l’Italia, quella c’è davvero. Con disdoro di Bossi. E
tanto mi basta. Altre cose avrei da dire. Ma vi segnalo la bella recensione del
libro di Caselli (“Assalto alla giustizia”, Melampo ovviamente) fatta da
Giovanni Bianconi sul Corriere. E inoltre la cosa più bella che mi è stata detta
sul mio “Lo Statista” (sempre Melampo…): “come nelle teorie evoluzioniste, era
l’anello mancante per capire l’evoluzione della specie politica in Italia”. Magnifico.
E con ciò vi invio gli auguri più pimpanti. Buon anno ai blogghisti di buona volontà!
Ci si rivede classicamente tra un anno.
Nando
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