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Cortina ovunque, Cortina sempre! E mercoledì Petra Reski
Cortina, sempre Cortina, fortissimamente Cortina. E’ da anni
che quando capito su un molo e vedo schierati decine e decine di yachts di
lusso (ma anche non di lusso, perché è già difficile mantenersi un gommone);
quando vedo le acque di Stromboli infestate da piroscafi a ferro di cavallo con
su gente che canta e balla e inquina e sotto noi poveri scemi che vorremmo nuotare in acqua pulita; quando vedo le foto di Porto
Cervo & C.; insomma quando vedo lo sfarzo, spesso cafone, dei luoghi di
vacanza, penso ma che cosa ci stanno a fare Equitalia e la Guardia di Finanza
se non si sguinzagliano giorno e notte in quei giorni a beccare i cialtroni che
affamano gli italiani; i cialtroni che accusano (loro!) i governi di affamarli
se solo qualcuno pensa di dare al paese scuole e ospedali decenti grazie alle
tasse, come in tutti i paesi civili.
Dirò: ormai non ho neanche più voglia di fare discorsi complessi e
responsabili. Tipo le inefficienze della pubblica amministrazione, allora
bisognerebbe avere servizi sociali a livello europeo, così prende i soldi la casta,
così io lavoro e finanzio gli sprechi. No, basta. Questi sono alibi, anzi tutto
si tiene: evasori, casta, sprechi. Chi paga le tasse ha il diritto di
arrabbiarsi, chi fa vita da nababbo e dichiara trentamila euro lordi, invece,
va solo preso a calci nel sedere da due ali di folla sorridenti per tutto corso
Buenos Aires o via Caracciolo (meglio, è più bello con il mare). Un paese allo
stremo, che sta sull’orlo del burrone, non può più permettersi neanche un
evasore fiscale. Altro che criminalizzazione. Sono dei criminali. E contemporaneamente propongo di fare un album
delle figurine con su le facce di tutti i funzionari Equitalia che fanno impazzire
chi ha dimenticato di dichiarare cento euro o ha sbagliato i conti di qualche
soldo. Gli piace assai, ad alcuni di loro, di infierire sui poveri diavoli.
Ecco: un bell’album con tutti gli aguzzini sopra. Ah, questa è la liberazione.
Le ali di folla in via Caracciolo a Napoli e l’album in tutte le edicole, con i
bambini che a scuola si scambiano i doppioni.
Intanto mi raccomandano i prodigiosi allievi di www.stampoantimafioso.it (andate a
visitarlo!) di annunciare l’incontro che si terrà mercoledì 11 sera alle 20.45
presso l’Ostello Bello, via Medici 4, tra la giornalista tedesca Petra Reski e
me medesimo per presentare il libro di Petra “Sulla strada per Corleone. Storie
di mafia tra Italia e Germania”. L’autrice, come saprete, è stata più volte
minacciata per avere osato rompere la cappa di silenzio sulla presenza delle
cosche in Germania. La quale Germania è ben avviata a ripetere pari pari le
scellerataggini lombarde. La mafia qui non c’è, mica siamo in Italia. Bene,
bravi, bis. Se ne pentiranno. ‘Sta faccenda che “historia magistra vitae”
secondo me vale per una persona su cento (di quelle che sanno la storia, le
altre dormano in pace). Oggi è la Befana. Tengo il presepio ancora domani e
domenica, per godermi qualche ora supplementare una delle più belle creazioni
dello spirito umano. Poi riparte tutto. Ma l’ho detto: quest’anno meno trottola
e più progetti. Anche le macchine si fermano. E anche i terreni coltivati
riposano, per tornare più fertili di prima (carina, eh?).
Nando
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