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Comandanti che clonano comandanti. Viaggi e nomi indimenticabili
E io non dovrei parlarvi di questo capitano Schettino?
Soprattutto dopo avere visto (perché la biondina è sempre ottima rabdomante) il
medesimo su youtube che annuncia trionfante ai passeggeri, prima di partire,
che sarà una crociera “indimenticabile”? Indimenticabile è stata. Codardo ma
profeta. Non dovrei parlarvene io che sono cresciuto con dentro l’etica
militare, fosse quella del capitano della nave o del maresciallo dei
carabinieri? E che poi vedo un tipo in divisa, sia pure civile, che se la
svigna nel momento del pericolo negando che la nave stia andando a picco?
Schettino. Da pronunciare indugiando sulla “e” e poi sulle due “t”. Uno di quei
nomi da mandare a memoria per quando si rifarà la storia simbolica di quest’era
avventurata. Così come la Costa, colosso del godimento, simboleggia ben più di
se stessa con quella stazza che affonda, resa relitto dalla fellonia di chi
aveva i gradi del comando.
Ma non l’abbiamo già vissuta questa scena, amici? Non abbiamo già avuto un comandante
che annunciava feste e prebende per tutti, allegrie e momenti indimenticabili
fra tintinnar di bicchieri, che esibiva fiero i suoi gradi (unti dal Signore,
addirittura, i suoi)? Un comandante che beatamente, per ignoranza e per
tracotanza, portava la nave contro gli scogli, non apposta, mica era cattivo, ma
per divertirsi, perché rispettare le regole è troppo grigio, è da donne cispose
o da lugubri sinistri, e ci portava non solo la nave affidatagli ma anche,
ovviamente, tutte le persone che ci stavano sopra? Non l’abbiamo visto negare l’urto,
la falla, l’acqua che entrava, il pericolo e intanto trastullarsi con ragazze
dell’est o del Marocco o di ogni parte del mondo? Non l’abbiamo visto pensare
prima di tutto a sé e ai suoi beni, altro che pensare a mettere anzitutto in
salvo i vecchi e i disabili e i bambini? L’abbiamo avuto questo comandante. Solo
che nessuno gli ha urlato “torni a bordo, cazzo”, e per questo lo scandalo è
stato minore. Perché lo scandalo c’è se ha davanti a sé il suo contrario. Come
quel calciatore del Gubbio (mi sembra) che ha rifiutato di farsi comperare. E
qui smetto, la notte non è delle più allegre e forse un giorno vi dirò perché.
Intanto prego tutte le amiche/amici: non insistete, per favore, non ci sono più
giornate intere da dare da qui a giugno compreso. Al massimo riesco a
racimolare poche serate. Piuttosto pensate a preparare bene, con il dovuto
entusiasmo, la vostra partecipazione alla giornata nazionale di Libera di
Genova il 17 marzo (insieme a centinaia di familiari di vittime, ormai ci sono
i nipotini). Se si becca la giornata di sole, potrebbe essere un appuntamento
di leggenda. Oso addirittura dire “indimenticabile”. Tanto al posto di
Schettino c’è don Ciotti.
Nando
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