Io, professionista dell’antimafia (centesima puntata). E tutti a Palazzo Marino con Pisapia

 

Be’, ragazzi, sono reduce da un generoso abbraccio di
Ermanno Olmi, uno dei miei idoli, e potete capire lo stato di estasi in cui
scrivo. Tutto è avvenuto in Bocconi, alla commemorazione di Roberto Franceschi,
lo studente ucciso davanti alla sua università dalla polizia la sera di 39 anni
fa…Olmi ha visto da lontano (e l’ha detto all’istante) che annuivo alla sua
citazione di Giacomo Ulivi, giovanissimo partigiano di Parma. E’ scattato l’idem
sentire. In più abbiamo un amico in comune, Corrado Stajano.
Il quale Stajano oggi mi ha difeso sul “Corriere” (grazie, grazie) dalla
originalissima accusa di essere un professionista dell’antimafia. Ora che la
polemica è diventata pubblica, penso di poterne parlare. Vi chiederete voi chi
abbia avviato la polemica. Se il centrodestra, o qualche centro di opinione
contiguo e ambiguo, o qualche cronista prezzolato. Ma no. L’ha avviata la
capogruppo del Pd in consiglio comunale; che oggi dopo l’articolo
di Stajano ha smentito, all’unisono con il partito, di essersi voluta riferire
a me. Dico la verità: sono contento che non trovi il coraggio di rispondere
della sue accuse. Però il fatto è che nel dibattito in aula sulla istituenda
commissione consiliare antimafia si è lanciata contro i professionisti dell’antimafia,
contro chi usa l’antimafia come vetrina, e ha detto di essere sempre stata d’accordo
con la polemica di Sciascia. Ora, già riprendere quell’articolo per dichiararsi d’accordo, e
proprio mentre si istituisce la commissione antimafia, lascia letteralmente di
stucco. Ma qualcuno gliel’ha detto che l’unico bersaglio indicato per nome e
cognome di quell’articolo era Paolo Borsellino? Qualcuno gliel’ha detto che l’articolo
si concludeva dicendo che si sarebbe vista la carriera che avrebbero fatto dei
magistrati per il “solo” fatto di avere combattuto la mafia? Qualcuno gliel’ha
detto che la “carriera” di Borsellino si è conclusa cinque anni dopo saltando
in aria? E’ d’accordo, lei, con quell’articolo? Già dirlo è significativo…E io,
sissignori, ero il destinatario della pubblica rampogna. Già indirizzata
infatti a me, con tanto di nome e cognome, due giorni prima nelle sue dichiarazioni
a “Libero”, che ne aveva tratto un messaggio chiarissimo: “Il Pd affonda (o
scarica, o sconfessa, non ricordo) Dalla Chiesa”. Altro che equivoco…Il bello,
questo per completezza dei dati, è che l’accusa mi era stata mossa perché, su
delega di Pisapia, avevo fatto una conferenza stampa con i presidenti dei
consigli di zona 8 e 9 per dire che i consiglieri di zona minacciati dalla ‘ndrangheta
avevano dietro tutto il Comune. Che non erano soli. Insomma, io copro le spalle
ai consiglieri di zona e la capogruppo Pd in consiglio comunale colpisce alle
spalle me…Tutto già visto, vero?
In ogni caso domani chi può venga al grande appuntamento in sala Alessi a
Palazzo Marino. Ore 18. Insieme con il sindaco Pisapia, i membri del Comitato
antimafia parleranno della criminalità organizzata a Milano. Presenti gli
autori dei due libri che verranno presentati (conduce Adriana Santacroce),
ossia: Mario Portanova, Giampiero Rossi e Franco Stefanoni, autori di “Mafia a
Milano” (Melampo) e Marta Chiavari, autrice de “La quinta mafia” (Ponte alle
Grazie). Dai che Milano, nonostante tutto, si sveglia.

 

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