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La libertà passa per Budapest. E per Mosca…
Budapest. L’Ungheria. E le radio libere che vengono chiuse. Perché
la libertà di informazione pare che sia proprio un osso indigeribile per il
potere. Ieri mattina sono andato ad assistere a una conferenza stampa un po’
anomala per un paese come il nostro, che alla politica estera dedica le briciole, e secondo le
mode. Una di quelle conferenze che è capace di promuovere solo “AnnaViva” , l’associazione
nata anni fa per onorare la memoria di Anna Politkovskaja e di cui è l’anima un
bravo giornalista Rai, Andrea Riscassi, in gioventù colonna della redazione di “Società
Civile” diretta dal vostro Anfitrione. Be’, “AnnaViva” ha organizzato (pulsione d’orgoglio: all’Ostello
Bello) un incontro in difesa
dell’emittente radiofonica ungherese Klub Radio che il regime di Orban sta
chiudendo con scuse tecniche, che al solo sentirle enumerare ti venivano i
brividi.
András Arató, direttore dell’emittente radiofonica, ha spiegato le difficoltà
di fare informazione in un regime liberticida come quello ungherese. E la
teoria del complotto internazionale anti-ungherese con cui si pretende di
tacitare le voci libere. Insieme a lui Danilo de Biasio, direttore di Radio
popolare, che ha analizzato le analogie tra la deriva di Budapest e quella
italiana (non poche, devo dire).
Se vi interessa, come credo,qui trovate una video sintesi degli interventi:
http://www.youtube.com/watch?v=W6LnE9B9Y3s&feature=youtube_gdata_player
Notizie ulteriori: AnnaViva organizzerà un viaggio di “turismo responsabile” in
Russia per le elezioni presidenziali, per farsi testimone del clima in cui i
cittadini russi andranno a votare. E a Pasqua organizzerà una missione in
Ungheria in difesa della liberà di informazione. Bravissimi. Certo, ragazzi,
che le buone cause non finiscono mai…
Nando
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