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Il ritiro del Cardinale. E mangiavamo la cicoria
Ieri sono stato a Gallarate a trovare il cardinale Martini. Lo
desideravo da molto tempo, visto anche che si favoleggiava di questo suo ascetico
ritiro spirituale. E’ stata un’emozione indescrivibile. Lucidissimo, capisce
tutto, fatica a parlare, questo sì, e si prova un rispettoso disagio nel coglierne le difficoltà. Ascoltava la mia
gratitudine e gli aggiornamenti che gli fornivo sul mio impegno. Ha gradito “Contro
la mafia”, di cui gli ho spiegato le ragioni: la formazione, le generazioni, la
memoria. Sono andato via turbato, credo che per me sia stato uno degli incontri
più grandi della mia vita. Sono convinto che senza Martini Milano oggi sarebbe
un’altra cosa.
A proposito di ritiri spirituali. Ogni tanto penso a Lusi e mi chiedo: ma non
era stato Rutelli a lamentare, in polemica con Prodi, che la Margherita fosse
vissuta “a pane e cicoria”? E non era seguito allora un grande applauso con
standing ovation? E Lusi intanto non mangiava al ristorante antipasti di pesce da
duecento euro cadauno? Grande, la politica è grande. Ha fatto una figuraccia
anche a Genova, dove era clamorosamente assente, e ora chissà di che parleranno
alla prossima direzione del Pd. Ma è veramente grande. Ostriche, dunque, garzone
(e cozze pelose); ma questo è un altro film.
Nando
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