Al voto, al voto! Consigli per gli acquisti (a Genova e a Palermo). E un ricordo…

 

Domenica si vota in molte città e la campagna elettorale è
fiacca assai. Ponti e vacanze a gogo, sfiducia, rabbia per una classe politica
che sembra irresistibilmente vogliosa di suicidarsi. Eppure saranno
interessanti tante cose. L’effetto degli scandali sulla Lega e su Cl (i primi
saranno più direttamente misurabili). L’effetto del mutismo sul Pd. L’effetto
Grillo (incomincia a spararle troppo grosse, ma molti vogliono “dare un segnale”).
A me interessa vedere anche, a Palermo, il risultato del mio amico Leoluca
Orlando, che ha avuto del fegato a sfidare le convenzioni ma che secondo me ha
larghe possibilità di vincere. Non scherziamo: Palermo è una delle città più
importanti d’Europa, non la possono governare degli sconosciuti per diritto
anagrafico (gggiovani…). Un po’ di gavetta vera (magari da assessori) non
guasterebbe.
Mi interessa sapere come finirà anche a Genova. Penso che Doria vincerà. Ma
vorrei anche che fossero eletti in consiglio comunale tre amici veri che mi
hanno chiesto sostegno. E che ho imparato a stimare sul campo. Con i consigli
comunali la sfiducia verso i partiti è una fesseria. Visto che  -diversamente dal parlamento- si possono
scegliere le persone, le si scelga. E dunque annotate bene e fate annotare. Ce
n’è per più gusti, poiché uno si presenta con la lista Doria e due con il Pd. Laici,
cattolici e “comunisti”. Procedo in rigoroso ordine alfabetico.
Con la lista del Pd si presenta Gianpaolo (con la n”) Malatesta, detto Gianpy.
L’ho conosciuto ragazzo quando ero candidato a Genova al Senato. Mi aiutò con
entusiasmo, appassionandosi ai temi della legalità. Sta in Val Bisagno, dove fa
il giornalaio. Apre alle 6 del mattino, giornata di lavoro (celebri le sue
telefonate con i clienti davanti: “quando c’è la riunione? No Topolino non è
ancora arrivato…”), e poi fino a notte a far politica. In consiglio comunale è
stato preziosissimo: molto radicato, studia tutto; ha condotto, tra l’altro,
una importante battaglia d’avanguardia contro le sale giochi e il gioco d’azzardo.
Sintesi: entusiasta, capace e battagliero.
Con la lista Doria si presenta Carlo Malerba. E’ un libero professionista, uomo
di impresa, generoso, che ha sostenuto Doria dall’inizio senza ancora
immaginare la candidatura. Da quando ho a che fare con Genova, ossia da più di
dieci anni, l’ho sempre visto impegnato al fianco di don Gallo, attento ai temi
della scuola (Manuela, la moglie, è una delle più brave e combattive insegnanti
genovesi), della legalità e naturalmente dell’economia. Senza chiedere nulla. E’
un esordiente. Sintesi: passione, modernità di concezioni e grande umanità.
Con la lista del Pd, ancora, si presenta Paolo Veardo. E’ un dirigente storico
del movimento cattolico genovese, dell’Azione Cattolica in particolare. Ingegnere,
è stato spesso nell’Africa sub-sahariana per progetti di cooperazione
internazionale, poi è diventato assessore. L’ha fatto per dieci anni e l’ha
fatto bene: formazione, educazione, solidarietà. Anche lui molto attento ai
temi della legalità. Ha voluto la piazza per le vittime della mafia. E’ uno che
non molla l’osso, lavora sodo e bene su tutti i temi che gli vengono affidati.
Sintesi: esperto, concreto e solidissimo.
Delle loro famiglie non vi interessa, giustamente. Ma sono tutte e tre
bellissime.
P.S. Oggi è il trentennale di Pio La Torre.
Troppo spesso dimenticato, a lui dobbiamo l’esistenza del reato di associazione
mafiosa e dei beni confiscati alla mafia. Un ricordo grato a un grande uomo politico.

 

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