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Aria nobbuona. Contribuenti suicidi, partiti pure. Elettori da vedere
Domani si vota. Nessun giudizio universale, per carità. Però
sarà interessante capire che tendenze si stanno sprigionando dalle viscere del
paese. Nobbuone, mi sembrano. E non perché potrebbe abbattersi un’ondata critica
su partiti che non meritano quasi niente, a vedere il comportamento che stanno
tenendo sul finanziamento pubblico e sulla legge elettorale, ossia su ciò che è
il cuore della politica e del suo rapporto con i cittadini. No, non è questo. Sbaglierò
ma sono d’accordo con Robertoli. Qui sta accadendo sulla crisi, sulla
disperazione di imprenditori e lavoratori, quel che è accaduto anni fa sulla
sicurezza. Un martellamento mediatico senza sosta per convincere il popolo che
chi governa sta mandando il paese allo sfascio. Allora lo consegnava a
delinquenti e clandestini: stupri e rapine in villa e delitti brutali e auto
della polizia con le luci blu che uscivano dai cancelli a ogni tiggì. Oggi lo
consegna alle tasse che ammazzano i cittadini. Intendiamoci, c’è ormai un tema
gigantesco su cui sarebbe ora di insorgere: ma davvero lo Stato ha il diritto di
non pagare i suoi creditori? La questione è che oggi è la crisi a uccidere, con
le tasse. Solo che noi fino a novembre eravamo governati da un tale che ci
raccontava che la crisi non c’era, che il nostro era l’unico paese che non ne
soffriva, che i ristoranti erano pieni e le crociere pure. E l’intendenza
seguiva, salmodiando come sempre. E pur avendo quel tale pienissimi poteri, e i
leghisti con lui, che avevano pure un ministro della semplificazione, non hanno
mosso un dito per cambiare i rapporti del fisco con i cittadini. Ora eccoli lì
a soffiare sul fuoco, verginelli armati del manganello catodico. Ecco, è questo
che non mi piace, che mi fa annusare male l’aria. Estote parati, blogghisti di
senno. E aspettiamo i risultati e quello che verrà dopo i risultati.
Devo invece a un blogghista una risposta sul perché tifi Orlando a Palermo. La
sua obiezione (del blogghista) era impeccabile. Ci sono state le primarie, e il
loro risultato va accettato. Altrimenti
è inutile farle. Il fatto è che non solo su quelle primarie grava l’ipotesi di
brogli, ma quel che ho saputo da tante fonti palermitane è che molta gente di
destra ci ha partecipato (vantandosene nelle settimane successive) al solo
scopo di umiliare Rita Borsellino. Certo, gonzi gli organizzatori. Assurda
questa perseveranza nell’aprire a tutti indistintamente il voto, quando per
anni diversi osservatori (quorum ego) hanno lanciato inascoltati l’allarme sul
rischio inquinamento. Però mi sembra che siamo obiettivamente in presenza del
caso estremo, come fu anche a Napoli. Naturalmente l’opinione contraria ha
diversi ma eguali fondamenti.
Piuttosto mi ha lasciato di sasso la notizia che quasi ovunque i partiti non
abbiano sentito il bisogno di obbligare i propri candidati a fornire ai
cittadini un minimo di curriculum. E’ importante sapere se uno lavora oppure
no, se ha trent’anni ma non ha ancora realizzato niente, se è laureato al
Politecnico di Torino o in scienze gestionali in una università “non pubblica”
di Tirana, se parte con redditi di 30 o 300mila euro. Proprio non lo capiscono,
accidenti…
Nando
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