Saggezze elettorali, follie armate. Estote parati bis

 

Due cose avevo scritto. Che sarebbe tornato il terrorismo, e
non era difficile capirlo auscultando il tam tam diffamatorio verso Gian Carlo
Caselli, ritrovando nelle accuse quell’aria fetida che inquinò la mia
giovinezza. E poi che avrebbe vinto Orlando a Palermo; e anche questo non era difficile immaginarlo
mettendo a confronto il “vecchio” Leoluca con gli altri candidati. Davvero i
partiti, anche quando puntano sui giovani, producono disastri. Li piazzano dentro
i loro equilibri tattici, li insaponano, li rovinano, ammesso che non arrivino
già rovinati nella testa. Orlando ha tirato fuori una frase efficacissima: “Sarò
vecchio. Ma sono felice come un bambino, competente come un professore, esperto
come un sindaco”. E ha aggiunto una citazione di Picasso che abbiamo più volte
condiviso: “Ci vuole molto tempo per diventare giovani”.Evvai Leoluca.
Bene il successo del movimento 5 stelle. Se ne possono pensare cose diverse
(fra l’altro mi sembra che i suoi candidati siano in genere giovani di buon
senso , preparati e perfino educati). Ma certo è un’alternativa preferibile all’astensionismo.
I partiti infatti se ne fregano se cala la partecipazione al voto. Acqua
fresca.  Per un paio di giorni dicono che
è un segnale che bisogna sapere interpretare, che bisogna dare delle risposte,
poi riattaccano come prima, via di corsa verso il suicidio. E la ragione è
semplice. A loro importa solo in che percentuale si divideranno i posti in
parlamento o in consiglio comunale. E l’astensionismo può lasciarglieli perfettamente
invariati. I grillini invece cambiano i rapporti di forza, fanno perdere seggi
e quindi sono più temibili. Se bisogna votare per far suonare con forza un
campanello d’allarme sono più utili. Il centrodestra in ogni caso mi sembra
alla frutta più di tutti. E’ una frana. Nella mia vita non ho mai visto il
potere punito progressivamente e razionalmente per quello che faceva. L’ho
sempre visto franare. Giù d’improvviso come un castello di carte. E questo
qualcosa vorrà dire (sugli italiani).
Estote parati, però. La crisi è la più acuta e lunga che abbia mai visto, c’è
disperazione vera. Il terrorismo è arrivato per i fatti suoi, non è figlio
della crisi ma la vuole sfruttare. E ora c’è. La politica è senza bussola. E il
senso delle istituzioni è stato fatto a pezzi in questi anni. Senza contare la ‘ndrangheta
che si mangia le regioni del nord, a macchia di leopardo ma se le mangia. Qui
ci vuole una sapienza antica, un patto tra cittadini di buona volontà (e un po’
intelligentini) per tenere fermo il timone. Perché uscirne è difficile,
ascoltate il vostro anfitrione che sempre racconta il buono e il bello che vede
in giro. A proposito. Stasera cena in casa di amici con cinque coppie. Tutte ancora
al primo matrimonio. Non vuol dir niente, lo so, ma era da tempo che non mi
succedeva…
P.S. E che ne dite del Trota indagato per immigrazione clandestina in Albania? Io lo trovo fantastico…

 

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