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La forza di Monti. E santa memoria
9 maggio (appena passato, scrivo alle due di notte) come
Aldo Moro. 9 maggio come Peppino Impastato. Il nostro calendario laico (una
delle cose buone inventate da Grillo) è pieno di date e di nomi. Non mettiamolo nel ripostiglio. Perché forse in
questo momento la memoria è la nostra risorsa (e bussola) più importante. Grande è il disordine sotto il cielo. Ma queste immagini maoiste mi
galvanizzavano da ragazzo. Ora fanno un po’ meno presa sulla mia matura
diffidenza. Diciamo piuttosto che l’unica cosa che si può fare è credere
nel caos creativo e buttarcisi dentro per costruire. E impedire che gli imbalsamati
del Potere si trincerino impunemente dentro l’ultimo fortino.
A proposito. Ieri avevo ammirato Monti per avere voluto giustamente ricordare
che sta pelando le gatte che gli hanno consegnato i celebri “governi politici”;
ossia i governi che si sono ciucciati le risorse del paese invece di mettere in
ordine i conti, come farebbe qualsiasi buon padre di famiglia. B. però si infuria, urla dalla
Russia, tra un festino e l’altro, e subito arriva la smentita del capo del governo: B. ha governato
benissimo. No, non va bene. Da lunedì sera Monti è molto più forte. E dovrebbe fare le cose necessarie sfidando B. e i suoi. Davvero mi volete sfiduciare? Davvero mi volete togliere la maggioranza
parlamentare? Benissimo, e allora sciogliamo le Camere e di voi qua dentro ne
rientra un terzo. Gli altri a casa…Li voglio proprio vedere…Dai, prof, più forza e coraggio.
Magari anche sui temi più cari a questo blog, perché una parola contro la mafia
la si può anche dire.
Di nuovo a proposito. Bella serata a Crema (dove ha vinto una brava sindaca)
con i giovani del “caffè politico”. Tanti studenti, ma non solo, per parlare di
mafia al nord, partendo dalla “Convergenza”. E lezione anche domani pomeriggio
(oggi) all’università di Bologna dalla grande Stefania Pellegrini, sociologa
del diritto insigne che da anni organizza seminari partecipatissimi. Oggetto:
le commissioni antimafia, come sono fatte, come andrebbero fatte, e a che
diavolo servono. E altro ancora. Intanto a Scienze politiche si conclude il
laboratorio sperimentale su “Comunicazione e memoria” che abbiamo organizzato insieme
con la Nuova accademia di belle arti. Ne nascerà une bellissima mostra sui
quattro anniversari (li ricordo ancora: La Torre, dalla Chiesa, Falcone e Borsellino),
che sarà inaugurata il prossimo 22 nella lezione aperta alla città che terrò a
Scienze Politiche alle 16.30. Ne riparleremo. Ma siccome già arrivano inviti a
portare la mostra in comuni e biblioteche (da Valmadrera a Pisa), se qualcuno vuole
averla si faccia vivo. E’ stata pensata per renderla itinerante. E i manifesti (molti
interattivi, tutti originali assai…) valgono la pena. Vuoi mettere quando danno
l’anima studenti che non ne sapevano niente? La memoria non è gratis, amici.
Nando
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