A Scienze Politiche, all’albero Falcone: appuntamenti con la memoria

 

Brindisi. Ne parleremo per un bel po’, dando a quello che è
accaduto e sta accadendo tutta l’importanza che merita. Visto stasera a La7 un
sindaco per bene preoccupato solo dell’immagine turistica della sua città e per
questo disposto a consegnarci la tesi del delitto compiuto da un “asociale”.
Depistaggi in corso (poi vi dirò del “cui prodest”) ma per fortuna il paese
risponde, anche se si dimostra un po’ più credulone di quanto lo facessi. Decenni
di tragedie avrebbero pur dovuto ammaestrarci. Piccola riflessione: continuiamo
a parlare del valore della memoria, poi però la memoria non la sappiamo
esercitare.
E’ anche per questo che vi riinvito alla lezione aperta alla città che terrò
oggi (martedì 22) alle 16.30 a Scienze politiche a Milano. Tema, la memoria
dell’antimafia. Fra gli ospiti, Franco
La Torre e Attilio Bolzoni. Cercherò di spiegare analogie e differenze tra La
Torre, dalla Chiesa, Falcone e Borsellino, con particolare riferimento al
contributo che hanno dato alla lotta contro i profitti e l’economia mafiosa. Un
po’ di schemi. Poi il dvd di Attilio. E poi la splendida mostra fatta dagli
studenti. Tutto è cambiato di significato, dopo sabato. Ma ho il dubbio che non
tutti i miei studenti se ne siano resi conto. E qualche colpa, in questo, devo
averla di sicuro.
Domani mercoledì, invece, tutti alle 17 all’albero Falcone in via Benedetto
Marcello davanti al liceo Volta. Quell’albero è una conquista di insegnanti e
studenti, e anche un pochino mia, che da consigliere comunale ottenni
l’intitolazione formale del giardino. Per anni, però, insegnanti e studenti lo
avevano coltivato, tenuto in vita, trasformato in simbolo. La forza degli
ideali, la forza della democrazia. Ho detto “tutti alle 17”, ma io in realtà
non potrò esserci perché a quell’ora avrò lezione. Arriverò poi, quando al
Volta saranno iniziate le rappresentazioni artistiche organizzate per chiudere
la giornata.
La Lega nel frattempo esce demolita dai ballottaggi, Grillo prende il volo,
partiti esangui e muti (anche il cicaleccio assomiglia al silenzio, certe
volte). E a Palermo “Ollando sìnnaco”. Grande è la confusione sotto il cielo,
ma la situazione non è eccellente.

 

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