Festa della Repubblica. Onomastici, sogni, propositi. E Monti

 

Festa della Repubblica, auguri a tutti, soprattutto a chi ci
crede, e alla Scuola Caponnetto che ha appena fatto quattro anni. Nelle feste,
d’altronde, bisogna crederci. Compleanni, anniversari. Perfino onomastici.
Forse proprio perché ci credo sono stato premiato il 30 maggio, addì di San
Ferdinando, dunque mio onomastico (anche se un errore del parroco battezzante lasciò
scritto a mia gloria futura “Fernando”). Mi è dunque giunto per rete l’etimo
del nome che avrei dovuto avere: Ferdinando,  “coraggioso nella pace”. Magnifico! Bisogna
credere anche nelle feste civili, purché siano buone feste. Danno a noi il
senso di dove siamo e di che cosa dovremmo fare se avessimo un grammo di
spirito pubblico. E dunque buon 2 giugno a tutti noi, anche se ogni tanto sono tentato
di desiderare un fantastico despota illuminato che scelga scientificamente i
cialtroni del regno e uno per uno li prenda a calci nel sedere applaudito da
una folla tumultuante…
Leggo le riflessioni preoccupate del governo sulla pressione fiscale, sui lacci
e lacciuoli che pesano sulle imprese (che non sono l’articolo 18), e sulle
difficoltà di fare nascere nuove imprese in questo contesto. Io qualcosa da
dire in proposito ce l’avrei e voi sapete cosa. Ma me lo tengo per me perché
sono stato rimproverato da chi mi sta nel cuore di essermi scaldato troppo per
l’Ostello Bello. In realtà mi scalderei molto, molto di più, ma accetto ugualmente
il rimprovero. Basta così, mi limiterò a osservare e vigilare (però vigilo
benino…). A proposito di governo, lunedì alle 18 ha chiesto lo Spazio Melampo
la casa editrice fuori|onda. Presenta
“Il grigiocrate”, che sarebbe poi Mario Monti. Scritto da Augusto Grandi,
Daniele Lazzeri, Andrea Marcigliano. Ci andrò dopo la lezione. E farò le mie obiezioni
come nei veri dibattiti. Il libro coglie infatti un senso comune che vedo
abbastanza diffuso, e gli dà nuova legna. Io però devo dire che non partecipo a
questa moda. Non butto su Monti la colpa della crisi, perché so dove, quando e
come è nata. Perché penso che noi alla crisi europea ci aggiungiamo qualcosa
non di nostro ma di nostrissimo. E so
dove saremmo andati a finire con il suo predecessore. Semmai mi piacerebbe che
davvero prendesse tutti quei provvedimenti che non costano una lira e che
aiuterebbero imprenditori e giovani talenti, università e ricerca compresa. E
pensasse don più intensità ai più deboli. ma certo non mi disgusto per i suoi
golf che sui giornali ho visto definire malinconici. Ma perché, è un segno di
brillantezza mentale  quel maglione blu
che tutti i leader politici, inseguendo B., esibiscono in televisione la
domenica, sempre e solo la domenica?
Va male il calcio, e pure la nazionale, e non per colpa di Prandelli. Tornando
a Monti, secondo me la chiusura del calcio per due-tre anni è una provocazione
splendida. A parte la solita buona minoranza, è un mondo popolato di cialtroni.
Avete visto le intercettazioni di Sculli? Roba da matti. A proposito, ma non
era lui figlio o nipote di qualche boss? Ecco, la classe non è acqua. Una volta
si diceva così…

 

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