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Quattro, seimila, trentatremila. E Ingroia domani sera
Evabbe’, diamo i numeri. Quattro, anzitutto, come le pere
che ci siamo presi dalla Spagna. Già dall’inizio del secondo tempo dicevo alla
biondina “speriamo che non ne facciano troppi, mi dispiacerebbe che venisse
umiliato Prandelli”. Potevano farne di più, come potevano non infierire. Ma ne
avevano il diritto, dopo non aver combinato il biscotto contro la Croazia. La
Spagna è su un altro mondo. E quello che me la fa amare è che gioca in quel
modo senza avere dentro un palestrato. Giusto per dimostrare che non solo i
palestrati corrono, ma soprattutto che testa e gioco (e fiato) fanno la
differenza. Comunque i tifosi italiani (stavolta) mi son piaciuti: avevano già
ottenuto abbastanza e non si sono scatenati contro quei poveretti già in
lacrime di loro.
Altro numero: 6000. Sono i giovani di tutta Italia che quest’estate hanno
chiesto di andare a lavorare volontariamente nei beni confiscati. Non tutti
potranno essere accontentati, purtroppo. La cosa dà comunque un vago sapore di
felicità. Rimedio: confiscare di più, e in particolare assegnare i beni più
velocemente.
E ancora: 33000. Sono gli euro raccolti in piazza a Senigallia con il
Caterraduno di Caterpillar a sostegno di Libera sabato scorso. Posso assicurare
che poche volte ho riso come durante l’asta tenuta con bravura ed energia
sublimi da quei mattocchi scatenati. Bisognava vedere la piazza che
accompagnava le offerte con i suoi cori (mil-le, mil-le), bisognava sentire i
soprannomi appioppati al volo a chi alzava la mano per partecipare all’asta (“Costumino”,
“Il Maniaco”, “Cocciante”, ecc), bisognava vedere i due sposi rastrellati al
volo all’uscita del municipio e portati sul palco per mettere all’asta qualcosa.
Si è riso, e tanto, e si sono tirati su bei soldi per la cooperativa “Rita Atria”.
Infine “due”. Saremo in due, io a intervistare e lui a rispondere alla mia
intervista profonda e scattante. Io sono me medesimo, naturalmente; lui è
Antonio Ingroia, il “magistrato-partigiano”. Al centro il suo ultimo libro, “Palermo”,
splendori e miserie, coraggio e viltà. Accanto a me Martina Mazzeo, grande
redattrice di Stampo Antimafioso. Tutto avverrà domani sera allo Spazio
Melampo, via Tenca 7, ore 21. Non perdetevela: lui non lo sa ancora, ma non
sarà una presentazione come un’altra.
Nando
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