Dove si narra di bar ben frequentati, di messe mai viste e di costumini striminziti

 

Be’, ve lo avevo promesso. Dunque il campo di Libera a Borgo
Sabotino. Tre giorni e mezzo (per me, loro di più) dove non è mancato niente.
Né le lezioni di storia (ehi, non mi è venuta poi male quella sulla crisi della
prima Repubblica…), né gli spettacoli teatrali, né i giochi con i fuochi di
Consuelo nella notte della campagna. Rancio, come detto, buono assai. Sobrietà
perché mancavano il caffé e il vino, ma si mangiava bene e abbondante. E dietro
il bancone del bar, vedi un po’ com’è diversa Libera, a servire ci stavano i
dirigenti dell’associazione: Zummone cinefilo ottimo, Maria José governatrice
piemontese, Francesca maxima che domina la scuola e l’università. E artisti e
artiste vari. Non fosse per la paura che ho della demagogia, mi ci sarei messo
pure io. A me, che volete, quel clima mi rigenera. Sentire Caselli e Sabella
che raccontano quel che fecero in Sicilia negli anni novanta dà il senso della
forza che avrebbe lo Stato contro la mafia se solo volesse usarla. Eppure
sembra che oltre a mandare a processo Andreotti non abbiano fatto niente.
Sabella ha raccontato di un arsenale trovato a San Giuseppe Jato con
lanciamissili, lanciagranate e centinaia
di kalashnikov, più bombe a mano varie. Capito? Bello vedere le facce pulite e
impegnate, sentire l’ingenuità, la santa ingenuità, di chi sogna di entrare
nella politica nazionale per cambiarla dall’interno (e io ripeto: consigli comunali,
consigli comunali; è lì che vuole entrare la ‘ndrangheta).
E che dire di don Ciotti che al momento dell’Elevazione chiama sull’altare di
campo, a testimoniare il sacrificio, i familiari di vittime e mi manda giù ad
aiutare la somministrazione della comunione? O che chiede a una danzatrice di
fare una sorta di danza sacra della felicità sull’altare durante la messa? Stupendo.
C’erano anche alcuni miei allievi venuti spontaneamente, e ciò felice mi fa.
Abbiamo anche trovato il tempo io e Ludovica, mia ottima dottorata, per fare
una bella ricerca sui presenti: questionario e focus group(s), ah che bello
promuovere il sapere insieme alla battaglia.
Intanto, proprio per richiesta di alcuni giovani di Libera, abbiamo prorogato
fino a sabato le richieste per la potente Summer School del 10-14 settembre.
Stiamo preparando un clima di accoglienza senza paragoni; accudire gli allievi
e riempirli di attenzioni (e doni) per creare comunità, un altro po’ gli
rimboccheremo le coperte con Martina, come non si era riusciti a fare lo scorso
anno…
A proposito, anche se in realtà non c’entra nulla: dopo la campagna contro il
polpaccio inutilmente libero mi viene chiesto da blogghisti qualificati (donne,
per la verità) di fare un’altra campagna, contro i panzoni dai costumini
striminziti che esibiscono l’epa sulla battigia. Evabbe’, facciamo anche
questa. Nati non foste per viver come bruti… Però alla fine liberi tutti, o no?

 

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