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Tra la fuga dagli auguri, la corsa al karaoke e le ospitate a pagamento. Misteri estivi
Chiude il dì di ferragosto e noto che la
gente si è stancata di farsi gli auguri. Ehi, tutto d’un botto, intendo.
Finiscono gli auguri seriali, quelli alati, quelli di amorosi sensi. In effetti
c’era qualcosa di posticcio, involontariamente posticcio, nell’alluvione di
auguri alla quale contribuivo da par mio. Ma non è vera festa e dunque il
periodo di magra qualcosa deve aver contato. Selezionare, prego. Non svapora
invece la voglia di festeggiare tipica del villaggio gallico-jonico di cui sono
ospite: ovvero con ciclopici karaoke che sono tuttora in corso a destra e a
sinistra della nostra magione. Sono iniziati alle due del pomeriggio e
continuano dopo mezzanotte. Masse urlanti e canterine a modo loro. Assicuro
fasi esilaranti, gente che sembrava agonizzasse e invece imitava Battisti e
Drupi o i Nomadi. Il bello è che me li immagino mentre per settimane si
preparano, si lucidano le parole a memoria per poi rischiare di essere portati
via dall’ambulanza (“è qui che sta male qualcuno?”).
A proposito di star male: finalmente è scoppiato -da Bologna- lo scandalo degli
inviti a pagamento nelle tivù private, con le tivù della curia che a quanto
pare non sono diverse dalle altre. Tariffe pazzesche, leggo: da 300 euro in su
per un’intervista, figurarsi una presenza in un talk show. E i politici si piegavano
a pagare! Ecco, ora sapete perché non ero più invitato. Mi fa piacere semmai
che si vergognassero a chiedermelo. Il problema è che da una parte non si può andare
per veti politici, dall’altra per conformismo da quieto vivere, dall’altra
perché tanto non saresti disposto a pagare. Meno male che c’è il Fatto, meno
male che c’è internet. Ora però fatevi l’idea che è giusto farsi dei
salsicciotti che vi siete ciucciati tra uno zip e l’altro in questi anni, messi
lì a dare opinioni sulla politica e sull’universo mondo.
Domani 16, se Mercurio ci assiste, io e la biondina (anzi, si dice la biondina
e io) arriveremo nell’amata Stromboli. Stiamo sperimentando la qualità dei
trasporti ferroviari al sud. Secondo me da Salerno in giù dovrebbero fare
pagare i biglietti la metà, ed è pure molto con i servizi che ci sono. In ogni
caso, pur lasciando un pezzetto di cuore nel villaggio gallico, non vedo l’ora.
Mica per divertirmi, il libro (sulla comunicazione di impresa) mi porta via
mediamente dieci ore al giorno di lavoro. Ma per fare scena. E soprattutto per
risentire il profumo della terra vulcanica dopo il tramonto. Ora basta, la
notte dei karaoke sarà ancora lunga e c’è da divertirsi. Buon ferragosto in
ritardo a tutti. Auguri cari a Maria Donata che ci aveva pur avvertito, è il
suo pregiato compleanno. Ma soprattutto, e ancora, “Forza Marco!”. Dai, amico
mio, la lotta alla corruzione ha bisogno di te!
Nando
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