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Unni in mare. Angosce strombolane. Zagrebelsky 10, Grillo 7+
Qui Stromboli, come annunciato. Mercurio ha assistito il
viaggio e la biondina e io (come correttamente si dice) siamo giunti a
destinazione. Durante il percorso ho conosciuto un tassista di Reggio Calabria
di quelli che non usano il tassametro. Uno dei più ladri della storia, ma ce ne
siamo accorti dopo. Prendeva appuntamento, mentre guidava, con tale “compare Bruno”
e mentre ubbidiva a lui pensava a come fregare noi. Due conseguenze. Primo: se
andate a Reggio sappiate che siete nel far west dei taxi, come o peggio che a
Napoli. Se potete, o il bus o a piedi. Secondo: siccome io giudico i sindaci anche
dal fatto che nelle loro città i taxi abbiano il tassametro (sono i famosi
dettagli…) bocciato il sindaco di Reggio. E ora vado avanti con le querimonie. Credevate,
dalla prima riga, che avrei parlato delle meraviglie di Stromboli come ogni
anno? Lo farò; ma vedete, ogni tanto quando penso alla lotta alla mafia e a
quanto ci vorrà per vincerla, penso pure che questo paese ci ha messo mezzo
secolo per imparare a far la coda (e ancora non l’ha imparato ovunque). La
coda, dico, mica la guerra al pizzo, non una cosa dove rischi ma una cosa pacifica,
dove non devi proprio avere paura di nessuno. Poi penso, ancora, che mezzo
secolo non è bastato per avere dei taxi coi tassametri almeno nei capoluoghi di
regione. E poi penso che i ricchi sono spesso degli unni, barbari senza
appello: come i proprietari del catamarano finto-vela ma vero-motore che si è
fermato oggi davanti alla baietta dove c’erano cento persone. Ma dico: noi
siamo qui che abbiamo solo il mare e la baietta. Tu hai il catamarano di trenta
metri, puoi andare dove cavolo vuoi: perché ci togli l’orizzonte e ci inquini
questo pezzetto di mare che non sappiamo dove altro andare? Fortuna che dopo il
week end dovrebbero sparire gli unni e le loro barche da predoni.
Comunque: il cielo di Stromboli è sempre di una bellezza da rapirti. Sono
arrivati ospiti Fabrizia e Francesco, che sa Dylan come pochi e capisce anche
di storia del calcio, quello vero. Rivista stasera Lidia scrittrice massima e
il Mimmo rimbarbuto. La caponata è buona e le peschine pure. Ma sento che
questo amore folle per l’isola del cuore si sta incrinando. Qualcosa non
funziona, non chiedetemi cosa perché non lo so. Funzionava invece tutto, ma proprio
tutto, nel bellissimo articolo scritto ieri da Zagrebelsky per “Repubblica” sul
caso Napolitano-procura di Palermo. E credo che funzioni pure il rimbrotto di
Grillo ai suoi. Sarà pure invadente, ma chi viene eletto sbandierando certi
princìpi poi non può pagare per andare in televisione. Semmai fa una bella
denuncia e lo grida a tutti: lo sapete?, questi fetentoni chiedono soldi… Il
lavoro va bene, grazie, e prosegue a ritmi buoni. E grazie anche per il
sostegno a Marco, pare che la vostra solidarietà gli stia facendo bene. Forza
Marco, anche stanotte!
Nando
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