Ditelo con un nocino. Notte di buon umore…

 

E così si sono chiuse due avventure. Che mi hanno tenuto un
po’ lontano dai sapidi blogghisti ma che valeva la pena intraprendere. Chiusura
numero 1, la più recente: ho consegnato ad Angeli il mio pregiato libro sulla
comunicazione d’impresa. Spero che i miei studenti apprezzeranno. Ho fatto le maratone
(e le notti strombolane) per farlo uscire in tempo per la seconda parte del
corso. Ci tenevo a dar loro qualcosa di più concreto e semplice, e al tempo
stesso dotato di un po’ (un po’…) di spessore teorico; un po’ più di quel che c’è
in circolazione almeno, che mai si misura con la dimensione dell’impresa, e
nemmeno con le sue brutture (ma quale Ilva, ma quale Thyssen…). Vedremo.
Chiusura numero 2, che risale a venerdì. E’ finita la Summer School. Una fatica
improba, perché a me mica piace buttare l’ospite in aula e poi che si faccia la
sua relazione. A me piace arrivare a inizio mattinata, stare lì e chiudere a
sera. Ascoltare e vedere tutti e
studiarmi le facce degli allievi. E intervenire , e riportare a sintesi. I più curiosi
potranno vedere una splendida foto di gruppo su
www.stampoantimafioso.it. A ranghi
un po’ ridotti ma si capisce lo spirito, che era bello assai, mi è dispiaciuto
separarmi da molti di loro. L’ultimo pomeriggio ho avuto un colpo di genio
(eddiciamolo!). Dovevo consegnare i diplomi di attestato nell’intervallo, poi
mi sono chiesto perché si dovesse fare una cosa aumma aumma. Ho visto accanto a
me Grasso e Pisapia e di colpo ho pensato che agli allievi avrebbe fatto
piacere ricevere ufficialmente l’attestato da loro durante la lezione. Così è
stato! Non lo dimenticheranno più, anche perché l’ottimo Pierpaolo, uno dei
massimi studiosi futuri di Enrico Berlinguer, li ha fotografati tutti. Bello,
proprio bello.
Domani si proietta “Generale” alla Provincia di Roma, accanto a Piazza Venezia.
Rivivrò il grande orgoglio paterno. Per il resto, che vi devo dire, si vede di
tutto. La legge elettorale sarà una presa in giro o non si farà del tutto.
Mentre la lettera di Marina Berlusconi a Repubblica mi sembra scritta da un
altro e vi dico perché: perché c’è la parola “strame”, che ho letto solo nella
prosa del mitico Gianni Brera ed è passata nel vocabolario di un po’ di
ragazzotti colti di allora, tra i quali immodestamente mi annovero (occhio di
sbirro…, eh?). L’Ostello Bello, intanto, pare sia il secondo ostello del mondo
in assoluto ed ecco un’altra botta di orgoglio paterno. E ora, sfinito per le
mie maratone editoriali, vi saluto e mi ciuccio un po’ di nocino di quello
buono, fatto dalla mamma dell’Enrica, il mastino della Bassa mantovana…Buona
notte!

 

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