Formigoni fine corsa, Marchionne poco fine, Della Mea fine novecento

 

Rapidi, rapidi, che qui mica si pettinano le bambole.
Allora, mi arriva la notizia che la Lega abbia staccato la spina a Formigoni,
che per mia dignità mi rifiuto di chiamare il Celeste (ma a chi vengono in
mente queste fregnacce? E perché quando vengono in mente a qualcuno tutti si
accodano?). Perciò dichiaro: mi fa piacere, godo addirittura all’idea che
finalmente venga punita una presunzione di impunità che metteva la forza politica
al di sopra della morale, dell’etica, della correttezza, della decenza, ecc.
ecc. Ma non trasformerò la Lega in una sorta di esercito della salvezza. Per conto
mio l’hanno tenuto in piedi pure troppo, anche quando il fantasma della ‘ndrangheta
era già tra noi, e anche bello concreto. Ora spero che la nuova Lombardia
sappia avere uno scatto di dignità e, destra o sinistra che sia, cacci dal
tempio tutti i ladroni.
Rapidi, rapidi, che qui mica si smacchiano i giaguari. Più ci penso e più mi
convinco che Marchionne sia unfit, come si disse un giorno di B. Nemmeno per
sbaglio, nemmeno perché si infuria, il capo della Fiat, che di Italia e di
italiani si è nutrita, può insultare Firenze già capitale, città d’arte e di
cultura, di Rinascimento e di bellezza, oltre che luogo di nascita del vostro
Anfitrione. Certe frasi sono la spia di un’incultura sovrana. E inizio a
pensare che il maglione blu, invece di essere un segno di aristocrazia dei modi,
un vezzo snobista, indichi una scarsa dimestichezza mentale con la giacca e la
cravatta. Signori si nasce…E a Firenze lo si nasce meglio.
Signore era, nonostante le sue origini di garzone, il grande Ivan Della Mea.L’altro
ieri l’ho ricordato a Brescia davanti alla sua Clara e a tanti amici. Ho
presentato il suo “La città possibile”, Jaca Book (ma sì!). Un libro-raccolta
bellissimo sulla Milano di fine novecento. Tutti ricordano Ivan come un
cantautore del ’68. Io propongo che lo si ricordi come un grande scrittore
menestrello della Milano popolare. Dovremo fare qualcosa di importante per lui
nella sua città.
E a proposito di grande: oggi evento grandioso. Due ore in giro con Dora per
farle un regalo che l’ha resa felice. Vedere la sua felicità è stato
bellissimo. Altro che Marchionne e il Formiga. Ora però recupero. Rapidi,
rapidi. Qui mica si pettinano le bambole…

 

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