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La rivolta contro i cialtroni. Gigioni e Formigoni. Ma anche Meroni…
Ragazzi, mica per essere ripetitivo, ma qui l’antimafia
pullula alla grande. Il ciclo sulla mafia organizzato dalla nazionale di calcio
dei magistrati con alcuni comuni brianzoli-lecchesi ha letteralmente mobilitato
le masse. Ieri sera ero a Merate, in contemporanea con Italia-Danimarca (“ma
siete matti? c’è la nazionale!!”), e l’aula magna della scuola che ospitava era
zeppa, con gente a terra e in piedi e in più, ugualmente piene, altre due aule
collegate in video. Stessa cosa nei giorni prima con Caselli e Grasso. Ormai, almeno
in certe porzioni del popolo lombardo, è rivolta aperta verso i cialtroni che
hanno venduto la regione alla ‘ndrangheta in cambio di soldi, potere e donne
(quelle non mancano mai, gliele mettono sempre sul piatto, che pena…). Non
finirà presto. Domani sera manifestazione a Sedriano. E intanto il Formigoni che resiste sprezzante lo rende perfino peggiore, e
ancora più arrogante, e ancora più piccolo, di quanto lo pensassi. Per essere
il rappresentante di Cristo in politica non c’è male.
Vedo, in questa temperie di rivolta, rivendicare un po’ di primogeniture, di
corse a millantare chi ha denunciato per primo la presenza della mafia a Milano
e in Lombardia. Ehi ragazzi, arimortis…Qui la storia non se la inventa nessuno.
Se qualcuno ha denunciato prima di tutti, e lasciando ovviamente fuori dalla
rassegna i magistrati, questo ha un nome collettivo: “Società Civile”, mensile
milanese, 1985-1993. Scritti di Barbacetto, Portanova, Rossi, Stefanoni,
Lillo siciliano antiscettico, Teri e altri, tra cui me medesimo. Gli altri dopo, molto
dopo. Ma proprio tanto. Anzi, mi correggo: insieme a “Società Civile” c’è stato
un “Coordinamento degli insegnanti e dei presidi in lotta contro la mafia”, fondato
dal grande Nando Benigno, che nell’86 riempiva il Palalido e nel ’95 invitava a
trasferire gli sforzi di formazione sulla ‘ndrangheta. E Carlo Smuraglia e
Corrado Stajano…E poi Omicron, fondato nel ’97 in una notte tra Lillo,
Barbacetto, me medesimo e Simona Peverelli. E poi Paoletta, Giuseppe Muti,
Ombretta Ingrascì e altri ancora. Non scherziamo: mettersi in coda, please. Non
lo direi, ovviamente, se non notassi un po’ di gigionesca millanteria. Così fu,
anche se non vi pare (ebbene sì: anche la Convergenza uscì prima della famosa trasmissione
di Saviano…)
Quarantacinque anni sono invece passati da quando spiccò il suo ultimo volo “la
farfalla granata”, ovvero Gigi Meroni, il mio idolo calcistico adolescenziale,
a cui ieri Minoli ha dedicato una bella puntata della “Storia siamo noi”. Da
questo libro che mi sta nel cuore, e che ai tempi mi commosse più volte mentre
lo scrivevo, stanno tirando fuori un film per la Rai. Spero sia bello come la
storia del calciatore-artista meriterebbe. Davvero con lui il calcio sembrò
diventare un’altra cosa…
Proprio come la politica con Bersani, che ha annunciato oggi che lui e D’Alema
rinnoveranno la politica. Auguri. Mi spiace per Robertoli, blogghista insigne.
Ma a questo punto Renzi vincerà in carrozza. O no?
Nando
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