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Prodigi brindisini. Entra Cassano ed esce”Buccinasco” (ma guai a chi dice “andrangheta”!!)
Ragazzi, che roba Brindisi! E’ il caso di dire quello che i
tifosi napoletani scrissero sui muri del cimitero della loro città dopo il
primo scudetto di Maradona: “Cosa vi siete persi!”. E’ stata una cosa
fantastica. Nando il Benigno è grande e lo ha dimostrato ancora una volta. E
grande fu Patrizia, intellettuale di musica e arti, giunta da Genova a vender libri la sera con
arte prelibata. E grandi Raffaella e Sandro, e -mi voglio rovinare- pure l’Indiano
di Bari. Dico: 62 eventi in tre settimane senza prendere né un doblone né un
carlino e nemmeno un euro da nessuno, ma mettendoceli di tasca propria con il
rinforzo di un piccolo sponsor. Il resto leggetelo pure nell’articolo che ho scritto
per il “Fatto”. Però sappiate che cose così in Italia se ne organizzano poche.
E che nessuno ha per quartier generale un fantastico ristorante come Iaccato
sul porto, dove ti metti ai tavoli e ragioni di lotte antimafia e riscopri amicizie.
E dove Annalisa, anche lei benigna, fa miracoli. Giancarlo Caselli, ancora una
volta generoso come pochi, se ne è andato dicendo “che bella gente, che bella
gente”, ma secondo me pensava anche alle meraviglie messe in tavola dalla
padrona. Il segreto? Non se la tirano. Così arriva il pesce semplice ed
eccezionale, e il pane squisito. E limoncello divino. E soprattutto, signore
& signori, la frutta! La frutta vera, mica l’ananas, ma uva rossa e uva
verde, mandarini e pere, e meloni bianchi, perché infine l’homo mediterraneus
fu fatto per mangiare queste cose. Oh, l’ho detto.
Però soprattutto dovevate vedere lo spettacolo dei ragazzi, l’allegria delle
studentesse della Morvillo Falcone. Chi non è venuto o addirittura ha tirato il
bidone ha fatto un pessimo affare di immagine. Ai miei occhi senz’altro, ma
questo importa meno. Agli occhi di un movimento. Accidenti Nichi, perché non
sei venuto, perché non hai mantenuto la parola? Perché neanche una telefonata
agli organizzatori? Ahimé, ma non lo dico solo per Nichi: il guaio è che la
politica (quasi tutta, non sono tutti uguali, ma su alcune cose sì) partecipa
alle manifestazioni, più che per dar loro importanza (come meritano), per
riceverne. Centomila persone previste? Attori e cantanti? Tivù e giornalisti?
Non si può mancare. E allora, anzi, partono le liti per sapere quando si
parlerà, per stare sul palco, per farsi vedere. Nonsi…Fra l’altro ieri (sabato
intendo) gli studenti erano davvero un fiume. Conosciuti la mamma e il papà di
Melissa Bassi. Solo per pudore non vi racconto di uno scambio di parole da
brividi con il papà. E nemmeno del viso della mamma, una ragazza anche lei,
scaraventata dalla bomba in un altro mondo, a cui non si abituerà mai.
Questa, amici, è la vita del paese. Il resto sono poltrone e pantofole. E a
proposito: che pena quel B. che compra in serie le case dei suoi testimoni a
favore e racconta di aver fatto da fanciullo il fioretto di non ballare. Non
siate ingenerosi invece verso il gran rifiuto di Umberto Ambrosoli. Gli stessi
commenti malevoli sulla sua scelta dicono che ha avuto ragione, sono la prova
del nove che ci ha visto giusto. E forse ci ha visto pure giusto l’Inter con
Cassano. Chissà. Ehi, dimenticavo: martedì sarà in libreria “Buccinasco. La ‘ndrangheta
al nord”, scritto dal vostro Anfitrione con l’allieva ottima Martina Panzarasa.
Editore Einaudi. E ricordate, zucconi: si dice “’ndrangheta”, non “andrangheta”!!!!!
Nando
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