Attacco da Buccinasco. Una bandiera speciale e la Sicilia al voto

 

L’avevo detto a Martina più di un mese fa: vedrai che i
primi ad attaccarci per questo libro su Buccinasco saranno proprio i nuovi
amministratori di Buccinasco. Che diranno che diffamiamo la loro città, anzi
che lo facciamo proprio mentre loro stanno cercando di cambiare…Già visto per
decenni in tutta Italia. Già visto, fra l’altro, proprio con Buccinasco più di vent’anni
fa, quando su “Società civile” ne scrivemmo con Gianni Barbacetto. Sono stato
buon profeta. Il libro è già sottoposto a un fuoco di fila che parte dal
sindaco e arriva per li rami a vari collaboratori. Con tanto di lettera aperta
sul sito del Comune. Quel che non avevo immaginato è che sarebbero arrivati a
difendere i Barbaro (clan oggetto di condanne in secondo grado, una delle quali
restituita dalla Cassazione all’Appello con motivazioni incredibili, ma
comunque non cassata). Udite udite, per farlo hanno usato una frase detta da
Piero Grasso, il procuratore nazionale antimafia, in tutt’altro contesto: essere
calabresi e avere un cognome compromesso non è una colpa. Infatti. Solo che qui
non di questo si tratta. Queste -mi garantisce chi le ha studiate-  erano le reazioni correnti a Bardonecchia, il
comune piemontese che alla fine venne sciolto per infiltrazioni mafiose. Ci
hanno anche accusato di avere fatto un sacco di errori. Che io sappia purtroppo
ce n’è uno: il sindaco Carbonera non è stato rieletto al secondo mandato, da
cui invece abbiamo scritto che si era dimesso presto dopo le minacce denunciate
(capirò per quali informazioni erronee abbiamo scritto così e lo comunicherò).
Sostengono che l’elenco dei beni confiscati e destinati che abbiamo pubblicato
è vecchio di sei anni. E invece,
guarda un po’, il nostro è esattamente
l’elenco che trovate pubblicato sul sito del Comune, con aggiornamento alla
stessa data del 2011 che vi trovate indicata. Insomma, parte la solita
battaglia. Io so che abbiamo riscontrato centinaia di informazioni e che
Martina per scrivere di Buccinasco si è anche fatta un viaggio in incognito a
Platì. Il fatto è che non è diventata Buccinasco per caso, nel corso dei
decenni… Anche se questa volta è diventata presidente del consiglio comunale
Rosa Palone, giovane antimafiosa, già militante di Libera, per la quale mi ero
pure speso con una dichiarazione piuttosto impegnativa. Purtroppo oltre alle
persone esistono i sistemi.
In università è partito il Corso di perfezionamento qui più volte annunciato.
Sono contentissimo! E’ partito bene, con una classe bella già solo a vederla. E
con magnifiche performances delle Martine (Panzarasa, obviously; e Bedetti,
laureanda con tesi sulla ‘ndrangheta in Germania). Sono stato nelle Marche, a
Ripatransone. Non ho spazio per raccontare tutto e sono anche stanco, i tre
libri in pochi mesi iniziano a farsi sentire. Però vi dirò che l’Anpi di San
Benedetto mi ha fatto la sorpresa di portarmi il tricolore regalatole da mio padre,
che lì fece la Resistenza. Raccontano che avrebbe detto “se vi sciogliete,
voglio che vada a mio figlio Nando”. Ci dev’essere della leggenda, però è bella
e in ogni caso, siccome l’Anpi non si è sciolta, si sono riportati la bandiera
a San Benedetto. E in Sicilia chi vincerà? Io ho una mia idea, e scommetto che l’avete
capita…

 

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