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Le borse che van giù…E i beni confiscati che van su
Eh no, non avrete mica pensato che abbia chiuso
volontariamente baracca e burattini per tutti questi giorni…Il fatto è che il
blog è stato sequestrato per motivi tecnici e io non ci ho potuto scrivere,
ahimé, privando i miei amici sparsi per l’Italia di quelle poche notiziole
aggiuntive che posso dar loro. Non so nemmeno da che parte incominciare,
riprendendo la frequentazione dopo tanto tempo. Però ci ho un chiodo fisso in
testa da qualche giorno, che non c’entra con Buccinasco. Ed è che il mattino
che Obama ha vinto le elezioni le borse sono andate giù. Ecco, trovo che di
questi tempi i capitalisti stiano facendo di tutto per farsi del male, per
sbudellare la loro immagine. Una volta si travestivano da signori affabili e
gentili, perché gli scocciava di essere ripresi come in certi manifesti, con
smoking imbottito di soldi e camicia inamidata mentre depredavano il mondo. Ci tenevano
ad apparire lindi e per bene. Ora
evidentemente non più. Dev’ essere successo qualcosa di traumatico nella loro
psiche, poveretti. Comunicano solo brutalità. Guardate Marchionne con le sue
battute su Firenze “piccola città” e ora con i suoi ricatti agli operai e alla
magistratura. Insisto: qualcuno gli regali una giacca e cravatta, magari gli
fanno bene, lo detrogloditizzano (carina, eh?). Ma soprattutto il fatto che le
borse si disperino perché negli Stati Uniti vince uno che crede nei diritti e
perfino (pazzo che non è altro) nel diritto alla salute, significa che i
capitalisti affidano le loro fortune a un mondo senza diritti. Che fondano la
speranza delle loro fortune sulle sventure dei più deboli. Ragazzi, ma sapete
che non ce l’avevo mai avuto così chiaro nemmeno nel sessantotto, perché in
fondo pensi sempre che l’ideologia porti con sé una quota di esagerazione? E
che devo ringraziare per averlo capito non Carletto Marx ma proprio loro in
carne e ossa?
A Milano è in corso, intanto, il festival dei beni confiscati, geniale invenzione
dell’assessore Pierfrancesco Majorino. E’ il risveglio della città.
Ipnotizzata, cloroformizzata per anni da chi le raccontava che non c’era la
mafia, ha scoperto di avere tra le sue mura centotrenta beni confiscati, in
decine dei quali accadono fino a domani sera eventi, film, spettacoli,
presentazioni di libri. Oggi c’è stata anche la proiezione di “Generale”. E
pure l’apertura all’ex Ansaldo della mostra fotografica dei volti dell’antimafia,
foto della bravissima fotografa bresciana Fiorenza Stefani, che dopo due ore di
lavoro è pure riuscita riprendermi in
espressione né imbronciata né stuccata (già, grande onore, ci sono anch’io…).
Presentazione del festival in un consiglio comunale gremito di gente. Che
clima, amici. C’era Piero Grasso, ma c’era anche in prima fila Maria Ferrucci, grande
sindaco di Corsico. Che non si sogna di dire che nel suo comune non c’è la
mafia, che non si offende se qualcuno lo dice, non cerca di schierargli contro
i suoi concittadini, ma chiede di mettersi insieme per combattere i clan. Ogni
riferimento a Buccinasco non è puramente casuale.
Nando
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