Master a Pisa e Generale a Milano. E l’anfitrione che vi esorta…

 

Ohhh, e se vi dicessi che è finita? Che è davvero finita?
Che ho finalmente consegnato il terzo libro di questo pazzesco tour de force, dopo
avere vissuto da giugno con il pensiero inchiodato nel cervello di qualcosa da
consegnare in tempo? Mi sento leggero, soavemente leggero. Si chiama “L’impresa
mafiosa”, il libro. Sottotitolo: “Tra capitalismo violento e controllo sociale”.
Ed è pure stato squisitamente dedicato alla redazione di Stampo antimafioso. Editore:
Cavallotti University Press, idea geniale di Lillo in una città piena di
università e dove ormai ti fanno pagare per pubblicare un libro, anche se lo
adotti. Così arriva lui e dice “Venite da me che non si paga e ve lo faccio
pure in fretta”, e ti sciorina un ottimo comitato scientifico che dice “questo
sì, questo no” pensando soprattutto agli studenti; che non debbano sorbirsi le
ubbie del prof  andato su di giri con la
mente. Il classico uovo di Colombo. Potevano pensarci tutti ma l’ha pensato lui.
A proposito del comitato: c’è dentro anche Alberto Vannucci, esimio studioso
della corruzione. Guardate che le iscrizioni al suo Master pisano, giunto alla
terza edizione, scadono il 22. Quale master? Ma quello in “Analisi, prevenzione
e contrasto della corruzione e della criminalità organizzata”, zucconi disinformati
che non siete altro. Trovate tutto sul sito della facoltà di Scienze Politiche
di Pisa. E spicciatevi, ché il corso lo merita.
E poi c’è un altro appuntamento prezioso, che in fondo mi ha spinto a
riprendere confidenza con questo blog, mentre ancora sono affogato tra carte
sciolte e libri. Già, un appuntamento… Ma quali primarie?! Sto parlando di “Generale”,
il film che ha visto eccellere Dora e Lorenzo, i due sottotrentenni che hanno
raccontato una storia con spirito di verità, alla faccia dei sicofanti annidati
nella politica e nel giornalismo. Insomma, il film (sempre più bello, dico io con
un’unghia di conflitto di interessi) verrà proiettato giovedì sera all’Apollo,
cinema insigne milanese. Ore 20, mi suggerisce Robertoli. Siete invitati. E ora vi lascio. Fatelo sapere. Lavorare
per notti fino alle quattro non aiuta a resistere. E io assonnato sugno. A voi
la pregiata incombenza!

 

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