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Amleto alle primarie. E stasera si presenta Buccinasco! (già in ristampa…)
Bersani, Renzi…Qui cristallinamente confesso che domenica mi
sono imposto di non votare. Mi sono sentito in colpa, mentre andavo nel pomeriggio
a Genova per un dibattito; ho pensato “ora vado a un circolo di Genova e chiedo
di poter votare”, ma ho eroicamente resistito. Non è stato un atto di
qualunquismo. E’ stata una scelta di coerenza. Contro natura, almeno per me. La
prima e unica volta che non sono andato a votare è stato quando ho scelto di
non fare scattare il quorum all’ennesimo referendum radicale; ero stufo di fare
ogni anno l’utile idiota per le strategie di visibilità di Pannella. Quanto
alle primarie l’ho scritto tempo fa sul Fatto: nessuno parlava di lotta a
mafia, camorra e ‘ndrangheta nei suoi programmi. Così ho voluto protestare
anzitutto (o soltanto) davanti alla mia coscienza. Se lo rifarò domenica? Ci
devo pensare. Intanto ho finito oggi il corso di Sociologia dell’organizzazione.
Ho avuto una bella classe. E a proposito di lezioni in università: è appena
uscito, a firma del vostro anfitrione, “Profili sociali della comunicazione di
impresa. La classe creativa tra cultura e organizzazione” (Franco Angeli).
Carino ed elegante. Vi raccomando il “prologo strombolano”, in cui Kruscev, il famoso
pescivendolo di Stromboli, è assunto a simbolo della comunicazione di impresa:
lui, il suo carrettino, e il suo urlo leggendario (“frescooo”). Lo devo a un’idea
geniale di Francesco-Dylan, ottimo medico pavese.
E a proposito di libri, a voi la notiziona!, oggi è andato in ristampa “Buccinasco.
La ‘ndrangheta al nord”. Devo dire che ne sono felice, è un vero avvenimento
andare in ristampa dopo un mese. Soprattutto è stato eliminato l’errore-svista
a cui si sono aggrappati con la forza della disperazione i detrattori del
libro. Ora ciccia, la svista non c’è più e si inventino un’altra cosa, tra le
centinaia e centinaia di notizie verificate al millimetro. Già, perché gli
insulti degli amministratori di Buccinasco e dei loro supporter continuano
ancora. Ormai possono essere oggetto di un supplemento di ricerca; sono materiale
utilissimo, credetemi, per illuminare il contesto socio- antropologico. Vi
accorgerete anzi che a Buccinasco hanno inventato una nuova creatura: l’ “istituzione-bettola”.
Nel senso che è il primo comune, che io sappia, i cui esponenti usano nei loro
scritti il turpiloquio della bettola. A riprova che sono molti i modi in cui si
manifesta il senso delle istituzioni. O ai livelli alti non fu forse Cossiga il
Gladiatore il maestro del turpiloquio?
In ogni caso stasera mercoledì 28, ore 21, siete invitati alla presentazione di
“Buccinasco” allo Spazio Melampo in via Tenca 7. Con Martina Panzarasa e con me
ci saranno Mario Portanova, giornalista insigne, Francesca Arnaboldi, la
battagliera sindaco di Buccinasco che
denunciò l’arrivo dei clan mafiosi negli anni ottanta e fu presto allontanata,
David Gentili, presidente della commissione antimafia del consiglio comunale di
Milano, e Alberto Nobili, il magistrato che sui clan di Buccinasco indagò e che
per questo ne era stato condannato a morte (per fortuna arrivarono prima gli
arresti). Scommettete che i turpiloquianti si lamenteranno pure di non essere
stati invitati come relatori? Vi aspetto!
Nando
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