Ultimissime: per me vietato votare alle primarie

 

E così non potrò votare alle primarie. L’ha deciso un gruppo
di esponenti bersaniani ieri sera e ieri sera me l’hanno comunicato alcune
talpe amiche incredule, che pensavano a un caso di omonimia. La notizia, mi dicono, è andata già su Linea Notte. Pare che la
colpa sia di questo Blog. Proprio a Linea Notte i bersaniani si sono
giustificati infatti riferendo quel che qui il vostro anfitrione ha scritto: di
essersi imposto di non votare per via
dell’assenza della lotta alla mafia dai cosiddetti programmi dei candidati.
Già me li vedo un po’ di militanti e dirigenti, perché li conosco molto bene:
belli arroganti a chiedere con aria di fastidio: “ma che cosa voleva, che per lui le regole
non valessero?”. Premesso che sono
sempre stato tra quelli che hanno proposto di trovare un metodo per le
primarie, qui c’è un punto dirimente. Io ho
la tessera del Pd
dall’inizio (vi risparmio ogni reminiscenza storica
sull’essere stato già dagli anni novanta tra i pochissimi che si sono battuti
per la sua idea e costituzione). Ossia io ho un diritto, che nessuno mi può
toccare, di votare per ciò che riguarda il mio partito, dunque anche per chi
guiderà la coalizione di cui il mio partito fa parte. Gli iscritti del
centro-sinistra sono i primi a dovere poter votare per il leader del
centrosinistra. Sono la base indiscutibile, il nucleo imprescindibile. Una
tessera che non sia riconosciuta come titolo valido per votare è una tessera
senza valore. Il Pd sta dicendo che la sua tessera è carta straccia, e che puoi
andare a votare solo quando lo decidono i suoi burocrati. Dico la verità: è
talmente ovvio che un iscritto voti alle primarie che non mi ero nemmeno posto
il problema se il fatto di non andarci al primo turno potesse precludere il mio
diritto di partecipare al secondo. Esattamente come un cittadino non può nemmeno immaginare che se non vota per il sindaco al
primo turno non può partecipare al ballottaggio. I diritti o ci sono o non ci
sono. Altrimenti sono concessioni. E sapere che il futuro governo del
centrosinistra nasce con la logica di trasformare i diritti in concessioni mi
inquieta, perfino mi spaventa. Vedete che cosa succede a essere generosi con i
partiti. Voi dite “guarda questi qui che con i drammi che ha avuto il Paese
nemmeno citano mafia, camorra e ‘ndrangheta” (parlo dei primi programmi
ufficialmente presentati); poi per scrupolo gli concedete la prova d’appello e
decidete comunque di andare a votare e passate per una “richiesta di
autorizzazione” che già è assurda (ci è andata per me la biondina, avevo lezione
e esami); e loro di nuovo dimostrano come sono fatti. Ti dicono una volta di
più: “ma non l’hai ancora capito che non è aria?” Poi ci riporteranno a votare con le liste
bloccate. E si lamentano dell’antipolitica. Auguri alle truppe cammellate di
qualche regione: buon voto a chi in cambio di qualche promessa ha votato la
prima volta e voterà la seconda. Io mi tengo questa tessera senza valore.

 

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