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Sallusti eroe moderno. Onore ai “Siciliani giovani”. E “Buccinasco” a Oxford
Bell’articolo di Massimo Mucchetti oggi sul “Corriere”.
Sulla pretesa del centrodestra di trovare il proprio rappresentante ideale nel
centrosinistra. A proposito del tifo fatto per Renzi. La questione è molto
scivolosa. Perché se la destra guarda con simpatia verso qualcosa che succede a
sinistra è buon segno e bisogna saperlo intercettare. Ma nel fenomeno
analizzato da Mucchetti c’è altro, mi sembra. Ossia l’indisponibilità della
destra a chiedersi perché non riesca, lei,
a produrre una cultura liberale. E questo è davvero interessante. Perché in
effetti si è visto all’opera per vent’anni un miscuglio spericolato (che
infatti si è sbriciolato) di anarchismo, autoritarismo, corporativismo e
spirito d’avventura extralegale. E molto servilismo, che è il contrario dello
spirito liberale. In proposito mi piace assai verificare che questo mondo è
pieno di servi o di gentili servitori della causa padronale a cui piace però da
impazzire sembrare campioni della libertà. Bello presentarsi come uomini liberi
e contemporaneamente ciucciarsi tutti i vantaggi dell’obbedienza. Vedete un po’
come Sallusti vorrebbe fare l’eroe che finisce in carcere per le sue idee,
martire della libertà, specie di Ciro Menotti del duemila. Ma ho visto che
anche il proprietario della “Sicilia”, Mario Ciancio, signore onnipotente di
Catania che con il suo giornale ha fatto di tutto contro gli antimafiosi, si è
goduto un bell’editoriale in sua difesa scritto dall’intellettuale di sinistra
(un dì guru comunista) Pietro Barcellona. Ricorda Barcellona che un giorno “la
Sicilia” antimafiosa ospitò un’intervista a Pio La Torre. Fantastico. Poi però parliamo
del necrologio negato al padre del commissario Montana, che aveva osato
scrivere del figlio che era stato ucciso dalla mafia senza che un processo l’avesse
ancora stabilito. E parliamo della foto dalla quale viene sbianchettato Claudio
Fava. Ecc. ecc. Che bello sembrare uomini liberi e antimafiosi….
Su Ciancio e Barcellona ho trovato un bell’articolo di Sebastiano Gulisano
(complimenti, John Sebastian Bach!), già redattore dei “Siciliani” e ora di
nuovo penna dei “Siciliani giovani”, fondato e mirabilmente diretto da quell’indomito
garibaldino di Riccardo Orioles. Andate sul sito e leggete, troverete anche un
articolo del vostro anfitrione sui silenzi di imprenditori e commercianti
lombardi di fronte alla ‘ndrangheta.
Intanto mi han detto di un tipo del Pd con barba che in tivù, a chi deplorava
che io non avessi potuto votare alle primarie, ha risposto che “è una leggenda
metropolitana”. Bene, vuol dire che iniziano a vergognarsi. Per la cronaca la
motivazione ufficiale è “giustificazione insufficiente”. Mi fa specie però
vedere brave persone rimproverarmi di avere voluto violare le regole (rispettate
invece fino al midollo). Spaventano i meccanismi mentali che si attivano
allorché bisogna difendere il partito, anche quando fa e decide fesserie. Spaventano
perché evocano vizi lontani (la calunnia…). Per fortuna a Milano per le primarie
regionali voterà chi vorrà. Per fare le regole occorre anche un po’ di
intelligenza. E soprattutto occorre essere liberi dal terrore di perdere il
proprio potere.
Ultima ora: “Buccinasco” invitato per presentazione a Oxford! E ciò mi compensa…
Nando
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