Tre ottime ragioni per essere contenti (compreso un arresto!)

 

Allegria, amici blogghisti! Abbiamo ben tre ragioni per
gioire. La prima è che la profezia dei Maya (ma quante fesserie!) non si è
avverata. La seconda è che da domani 22 le giornate iniziano ad allungarsi e
questa per me ciclotimico è una notizia bellissima. La terza è che stamattina è
stato arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa il dott. Aldo
Fronterré. Ah, questa ve la devo proprio raccontare. Anzi, ve la ri-racconto
perché ne ho già parlato nella “Convergenza”, capitolo “La colonizzazione”,
preziosissimo per capire le cose del nord anche se chi fa le bibliografie con
google (e dunque cerca i titoli mettendo nel motore di ricerca “boss”, “nord”, “padana”,
“’ndrangheta” ecc) non lo sa. Mi vanto, ebbene sì, di essere stato il solo a
dare valore scientifico a questa storia, più illuminante di cento altre sulla
zona grigia, sui colletti bianchi ecc. Fronterré è un oculista di Ragusa
sbarcato a Pavia e al quale la clinica Maugeri, quella di Daccò e Formigoni, ha
fatto ponti d’oro. Vi basti sapere che quando Giuseppe Setola, capo dell’ala
militare dei casalesi e già in carcere a Cuneo, accampa di stare diventando
cieco e chiede gli arresti domiciliari, il competente tribunale di Santa Maria
Capua Vetere decide di far fare la perizia indovinate dove? A Caserta? A
Napoli? Ad Avellino? Ma no, a Pavia!!! Ricorre, guarda che caso (e spero che ci
guardi anche qualche direzione distrettuale antimafia…), proprio alla lontana sanità
lombarda. E a Pavia, ad aspettare a braccia aperte, c’è giusto Fronterré. Il
quale garantisce: Setola sta diventando cieco ed è inoperabile. Dunque arresti
domiciliari. Alla Maugeri, naturalmente. Setola scappa al momento buono. Giusto
in tempo per tornare in Campania e guidare una stagione di stragi, con diciotto
vittime, tra cui alcuni imprenditori e commercianti che avevano denunciato le
violenze dei clan di camorra. Capito? Diciotto vittime per una perizia falsa,
che ora la Dda napoletana accusa di essere stata oggetto di compravendita (nel
frattempo Fronterré si è fatta una jaguar, come gli scrive Setola stesso…). Ma
non è inaudito? Ecco, non ho atteso la magistratura per scriverlo, l’ho detto
ovunque potessi in questi due anni, per concludere con il mio motto monotono
(lo ripeto dall’87…): la vera forza della mafia sta fuori dalla mafia.  Quel che non sapevo, semmai, è che in coppia
con Fronterré operasse l’ avvocato campano che lo aveva scovato, tale Alessandro
Casella. Il quale portava all’esterno i messaggi dei detenuti, tanto che
inghiottì un pizzino al carcere di Opera. E intanto faceva politica. Già
candidato sindaco per il Pd a Casagiove, provincia di Caserta, e poi capogruppo
del partito in consiglio comunale. Dicono gli fosse stata tolta la tessera l’anno
scorso. La verità è che gliel’ha negata il nuovo direttivo del circolo locale,
in aperta polemica con chi lo proteggeva o faceva finta di non vedere a livello
provinciale. Bravi gli uni, si vergognino (e tanto) gli altri.
In fondo a questa storia ci sono diciotto morti, tra cui gli immigrati della
strage di Castelvolturno. Poi qualche giudice in Cassazione assolverà e dovremo
dire che “aspettiamo le motivazioni”. Ma intanto sono contento.

 

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