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Primarie milanesi. Innocenti desideri per il nuovo parlamento
E rieccoci qui a esprimere i nostri slanci di cuore per le
primarie “parlamentarie”. Non è facile segnalare. Ho molti amici o buoni conoscenti nelle
liste, sia maschili sia femminili (a proposito, mi sono accorto che nel post precedente
ho indicato di slancio solo donne: sarà un caso?). In fede mia sono pochissimi,
a Milano e provincia, i candidati che mi urterebbe assai vedere in parlamento,
una soprattutto (indovina indovinello). Intanto però vi segnalo una bella
manifestazione elettorale che si terrà domani sera alle 21 al teatro Litta in
corso Magenta. Tema: la Costituzione e le nostre radici; da Milano alla
Lombardia e all’Italia. Ci saranno Valerio Onida, Umberto Ambrosoli, Marilena
Adamo, Francesca Zaiczyk. E Marilisa D’Amico, avvocato costituzionalista e allieva
di Onida, candidata alle primarie e con me membro del comitato scientifico
della Cavallotti University Press, la nuova casa editrice con cui ho appena
pubblicato “L’impresa mafiosa”. Marilisa risponde a una domanda di
rappresentanza diffusa a Milano. Chi può faccia un salto per conoscerla.
Qui voglio però ricordare anche un’altra candidatura che nel cuor mi sta.
Quella di Laura Specchio, mia laureata con cui sono rimasto in rapporto di amicizia
per stima e consonanza (presente al suo matrimonio, frequenti scambi di
opinioni, ecc). Chi sa l’affetto che ho per i miei laureati migliori può
immaginare quanto ci tenga a vederla parlamentare. Sarebbe come vedere un
lavoro di semina dare i suoi frutti ai livelli politici più alti. E’ un’ottima
professionista (consulente del lavoro), svolge da anni con competenza e senza
vanità ruoli di collegamento tra il partito e le professioni, sarebbe un’iniezione
di bravura e freschezza, e fra l’altro è una delle poche che ha raccolto
centinaia di firme. Forza Laura!
Ora mi accorgo: ancora donne… E va bene. Allora vi parlerò di Emanuele Fiano.
Il suo problema, da lui spiegato candidamente alla direzione del partito, mi ha
molto colpito. Fiano rappresenta la comunità ebraica (suo padre è uno dei più
grandi testimoni viventi dell’orrore dei lager), è lì la sua base elettorale
primaria. Solo che si vota di sabato e di sabato gli ebrei non svolgono alcuna
attività. Dunque Emanuele farà le primarie senza i suoi voti. E non mi sembra
giusto. Non segnalerei il problema se non sapessi direttamente l’impegno incessante
che ha messo a svolgere il suo compito di responsabile dei temi della sicurezza
per il partito, e quanto ha girato l’Italia senza risparmio. Lo aiuterò.
Che dire? Ho debiti di riconoscenza e provo amicizia per Ezio Casati, che ho
conosciuto bravo sindaco a Paderno Dugnano quando vi sono stato eletto deputato.
Vedo che il mio amico Giovanni Colombo (ah, le amicizie della Rete…) fa il tifo
per Ettore Martinelli, responsabile dei diritti, e non mi stupisco affatto.
Insomma, sceglierne uno solo/ una sola non è facile. Ma credo di essere stato
onesto, anche se sicuramente ho taciuto di altre persone che in un collegio uninominale
aiuterei di corsa e senza riserve. Ma qui mi fermo. Che vincano le migliori e i
migliori, almeno secondo i miei principi e i miei affetti.
Nando
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