Primarie, consigli antimafia. E a proposito dei magistrati candidati…

 

E allora, la questione della candidatura di Grasso. Premesso
che ho gran stima e amicizia per il procuratore nazionale antimafia, e che
penso che potrebbe essere un ottimo ministro della giustizia dopo tanti
avvocati (o la coppia Castelli-Mastella), provo davvero disagio. Chi fa salti
di gioia giulivi deve proprio non avere capito nulla delle durezze della storia
dell’antimafia. Che si è sempre dovuta confrontare con le accuse al vetriolo e
spesso canagliesche rivolte ai magistrati più rigorosi e coraggiosi, di “farlo
per ragioni politiche”, di “cercare una candidatura”, di “essere ispirati dalla
sinistra”. Sa il cielo la fatica che abbiamo fatto nei decenni per contrastare
queste accuse e la loro strumentalità. Be’, con tutta onestà devo dirvi che la
doppia candidatura di Ingroia e Grasso rischia di essere una mazzata dagli
effetti molto lunghi sul movimento e sulla magistratura con la schiena diritta.
Domanda: perché non vincere le elezioni e poi
nominare Grasso ministro, preservando il suo ruolo istituzionale senza per
forza appioppargli una bandiera di partito? No, non mi piace. Purtroppo mi
sembra che siamo in pochi a pensare che le istituzioni contino più dei partiti.

Fra l’altro mi piace ancora meno che a Roma si candidi Grasso procuratore
antimafia e a Milano, come niente fosse, si candidi Bruna Brembilla, ex
assessore provinciale all’ambiente di Penati (che a questo punto sembra
continui a dirigere dall’esterno), sorpresa a parlar di voti in intercettazioni
-riportate dai carabinieri- con esponenti delle note famiglie di Platì di
Buccinasco. Su questo, e sulle ovvie riflessioni conseguenti, concordo del
tutto con David Gentili, presidente della commissione consiliare antimafia del
Comune di Milano.
E proprio per questo vi do delle chiare indicazioni elettorali antimafia.
Attenzione, istruzioni rigorosissime per l’uso: io indico chi si è occupato
attivamente di lotta alla mafia o ha mostrato sensibilità al tema per anni e
che io conosco bene. Dunque mancano a) quelli che si battono contro la mafia ma
che io, nonostante il mio peregrinare trentennale, non ho mai incontrato sul
campo (magari perché giovanissimi); e b) quelli che si occupano, magari bene, di
altre cose, e che in un voto in parlamento si schiererebbero senza esitazioni a
sostegno di posizioni coerentemente antimafiose (ce ne sono, ce ne sono…). Soprattutto
a questi ultimi chiedo scusa, perché già vedo davanti a me molti visi.
Date le istruzioni, ecco qualche nome. Intanto ci sono le due superstar
assolute: Lucrezia Ricchiuti a Monza –Brianza
(vedi post precedenti) e Donatella Albano
a Imperia, protagonista della battaglia che ha portato allo scioglimento del
consiglio comunale di Bordighera. Poi ci sono a Genova Lorenzo Basso, il segretario regionale che più si è speso in prima
persona sulla questione, ispirando nel 2010 la fiaccolata di Sanremo (e per
farla riuscire al meglio non ci mise nemmeno la sigla di partito) , facendo
fare formazione antimafia ai quadri regionali ecc. E Carla Olivari, diritti e giustizia.
A Milano ho già detto: Emanuele Fiano
per l’impegno sulla sicurezza e sulla criminalità organizzata, Laura Specchio per la formazione
antimafiosa  e l’attenzione ai temi dell’etica
professionale e dell’economia grigia. Ho già citato anche Marilisa D’Amico (costituzionalista, commissione consiliare
antimafia), Ettore Martinelli
(diritti), Ezio Casati (quand’era sindaco
di Paderno dava spazio a questi temi), ma ricordo anche la partecipazione di Franco Mirabelli alla manifestazione
antimafia milanese dopo l’incendio del centro sportivo comunale di via Iseo. Aggiungo
su Monza-Brianza Pippo Civati, con il
quale ho fatto più iniziative.
A Bergamo Mirosa Servidati,
impegnatissima come insegnante, e a Cremona Annamaria
Abate
, che si è sempre distinta sul tema in mezzo a tanti tartufismi. A
Como Chiara Braga, promotrice di
diverse iniziative culturali. Oddio ancora donne. Allora ricordo a Brescia l’attenzione
riservata alla questione da Paolo Corsini
sindaco.
E infine: vedo che si ricandidano persone che già quando io lasciai il
parlamento avevano quattro legislature. Ma prendere una boccata d’aria no, eh?

P.S. Ultimora: mail di propaganda mandate a raffica da un sito che appare di Laura Specchio ma non è il suo, con testi non suoi. Così da disturbare e creare proteste. Non è mica tanto bello. Farà la denuncia per individuare il responsabile (non ci vuole molto alla polizia postale). Ma resta una domanda: che avrà fatto di male a candidarsi questa donna?

 

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