Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie di terze parti per il monitoraggio degli accessi e la visualizzazione di video. Per saperne di più e leggere come disabilitarne l'uso, consulta l'informativa estesa sull'uso dei cookie.AccettoLeggi di più
Libro dolce libro. Domani in teatro le “Ribelli”. E “Buccinasco” al premio Falcone
E voi pensavate che le buone notizie del vostro
Anfitrione finissero con il post precedente? E no! Perciò ve ne snocciolerò
altre due. Intanto, già che ci siamo: domani lunedì alle 21 alla Camera del
lavoro di Milano andrà in scena “Donne Ribelli”, tratto dal mio “Le ribelli”. Regia di Silvano Piccardi, con
Elisabetta Vergani. Ingresso gratis, fino a esaurimento dei posti. Sono
semplicemente onorato che l’8 marzo possa essere celebrato usando un mio lavoro;
di più, un lavoro che mi sta nel cuore, e per tante ragioni. Ieri sera lo
spettacolo è andato in scena a Lissone e le cronache parlano di sala piena e bellezza
grande di regia e interpretazione (e commento musicale). Venite dunque,
pargoli; e anche gli adulti. Per ricordare che la lotta delle donne per la loro
dignità non è stata propriamente una festa.
E ora vi dico (da quanto tempo non ve ne parlo?) di “Buccinasco. La ‘ndrangheta
al nord”. Ho avuto una sorpresa bellissima. La volete sapere? Avete presente il
bando intitolato a Giovanni Falcone, rivolto alle scuole in vista della ricorrenza
del 23 maggio, i giovani nell’aula bunker, gli studenti che arrivano al porto
di Palermo con “la nave di Falcone”? Be’, quest’anno il tema assegnato dal Ministero
dell’istruzione è stato quello della geografia delle mafie e dell’impegno per
la legalità. Così il ministero medesimo ha scelto di mandare alle scuole due
libri: “Il contagio” di Pignatone e Prestipino, e “Buccinasco. La ‘ndrangheta
al nord” di dalla Chiesa e Panzarasa. Bello, no? Quale risarcimento morale
maggiore dopo gli insulti indigeni? Martina è esplosa di gioia, io poco ci
manca.
Intanto vedo con qualche compiacimento che, sui siti, ardimentosi estimatori
mettono anche il mio nome nel mazzo dei possibili candidati “esterni” al
Quirinale. Sorrido come un monello. Grazie di cuore ma ora ho un’altra missione
da compiere, che si chiama università. Mi prenoto (l’ho già scritto…) per il 2027.
Piuttosto noto che ogni volta che qualche spirito gentile mi candida a qualcosa
c’è sempre qualcuno che con toni tangheri gli risponde a razzo dipingendomi
come il demonio. In genere questo qualcuno appartiene alla sinistra
(socialista, comunista o piddina) che non ha gradito o non gradisce tuttora il
mio impegno sulla questione morale o contro la mafia.
Ma siccome non lo può dire,
cala subito quella che a suo avviso è la carta vincente: che come candidato sindaco
ho fatto perdere la sinistra a Milano nel 1993. Già, infatti allora a Milano la
sinistra vinceva sempre. Non dice, il tapino, che, sull’onda delle malefatte
della sinistra, la Lega prese a Milano il 42 per cento (altro che Grillo!). E che
il Pds prese l’8 per cento mentre io arrivai al 43. Ancora di più dovevo
prendere, maledetto moralista.
Nando
Next ArticleDicesi congiuntivite...Il dizionario dell'operetta